lunedì 24 gennaio 2011

FREDDO, MOLTO FREDDO

Non so bene per quale motivo ma il mio stato di benessere o malessere si esprime soprattutto con la temperatura che percepisco. Oggi ho molto freddo. Adesso sono seduto attaccato ad un termosifone per cercare di scaldarmi. Sono seduto qui da quasi 20 minuti ma continuo ad avere freddo. Il freddo parte da dentro, forse fra un pò ghiaccerò io il termosifone.
Ho iniziato ad avere freddo verso tarda mattinata, anzi c'è proprio un momento ben preciso in cui ho iniziato ad avere freddo. Ho iniziato ad avere freddo durante una forte litigata con Yara. Era da giovedì che cercavo di accumulare energie, e questa mattina in pochi minuti le ho bruciate tutte, ed il freddo è tornato

domenica 23 gennaio 2011

CARTA E PENNA, NO TASTI, NO CARTA E PENNA, NO TASTI.

Verso fine novembre ho iniziato a sentire l'esigenza di scrivere. Di lasciare il segno di quello che mi frullava nella testa.
Poi una sera dopo una furiosa litigata con Yara questa esigenza è diventata una necessità. Non mi ricordo il motivo della litigata, mi ricordo solo di essere uscito dalla camera e di essere andato in mansarda. Li mi sono seduto alla scrivania, seduto alla scrivania con una furia di pensieri in testa. Idee che venivano, che andavano e poi tornavano. Avevo bisogno di fissare in qualche modo quei pensieri, mi sono guardato intorno e ho visto un quaderno della moleskine. Ho preso una penna stilo e ho iniziato a scrivere.
Dopo due ore ero ancora li alla scrivania che scrivevo. Stavo scrivendo una specie di impegno a riempire quel quaderno con parole e pensieri, ma parole e pensieri che nessuno avrebbe mai dovuto leggere. Nemmeno io. Era una sensazione strana, mi sentivo libero di scrive quello che volevo, senza il giudizio o pregiudizio di un futuro lettore. Uno scrivere a senso unico.
E la cosa che più mi stava affascinando è che stavo usando una penna stilografica. Il fruscio del pennino sulla carta ruvida mi aveva completamente catturato e ipnotizzato.
Mi sono fermato solo dopo che la mano ha iniziato a farmi male.
Le sere dopo ho continuato a scrivere ma senza quell'iniziale entusiasmo. Adesso il quaderno è qui nel cassetto del comodino.
Quella carica iniziale era legata alla voglia di sfogarmi dopo la litigata con Yara ma poi, sera dopo sera, la mia voglia di condividere ha preso il sopravvento e ha spendo quell'idea di scrivere senza lettori.
Da allora ho cercato di capire quale fosse lo strumento giusto per lasciare e condividere i miei pensieri, le mie parole.
Inizialmente pensavo che la carta e la penna fossero il mezzo giusto, pensavo di aver bisogno di un legame con la materia. Mi affascinava, e mi affascina ancora, l'idea di pagine e pagine di carta riempite da parole scritte da me. Poi ho iniziato a pensare che peró con carta e penna sarebbe stata più difficile la condivisione e allora ho ricominciato a pestare i tasti del Pc. Ma dopo un pò anche quelli hanno iniziato a lasciarmi senza qualche cosa e sono tornato alla carta. E così sono andato avanti e indietro fra carta e tasti per un bel pò di volte.
Adesso sono ai tasti ma sono sicuro che il futuro è soprattutto legato a voi. A voi, miei lettori reali o immaginari. Sarete voi a decidere il futuro delle mie parole.

PERCHE' CUORE-TESTA-PANCIA

Era da qualche mese che meditavo di aprire un nuovo blog tutto mio. Non che quello di aleyara non fosse ok, ma volevo un posto dove scrivere in prima persona e dove poter ritrovare un pó di me stesso (quello un pò logorroico) e magari anche qualche amico dei 18 mq. Ero deciso anche a non usare più 18 mq perché quella é una storia che ha avuto un inizio, una sua vita ma poi una fine. I 18 mq sono storia.

Questo nuovo blog, essendo un neo nato, non ha storia, non si sa bene dove andrà e dove mi, e spero ci, porterà. So solo che è pieno i buoni propositi.

Ho deciso di intitolarlo Cuore, Testa e Pancia per due motivi: il primo è razionale e il secondo invece è sentimentale.
Il primo è perché credo che tutte le azioni e tutti i pensieri degli uomini possono essere fatti risalire a uno di questi tre elementi o ad un mix di questi. E chiamando così il blog voglio subito dichiarare che qui si parlerà soprattutto di azioni e pensieri delle persone.
Il secondo motivo, quello sentimentale, è invece legato al mio eroe che voleva a tutti i costi farmi mettere nello stand al salone del gusto una statua che rappresentasse un cuore e una che rappresentasse una testa. Per questa fiera non ci è riuscito ma, conoscendolo, prima a poi...

Ok, è scontato che il cuore rappresenta la parte sentimentale ed emotiva di noi, la testa quella razionale e la pancia rappresenta l'istinto.

giovedì 20 gennaio 2011

Senza titolo, questo primo post di questo nuovo blog non ha titolo. Potrebbe averne 100 ma proprio per questo non ne ha nessuno. Oggi primo giorno di questo blog è stata una giornata particolare. Anzi siamo sinceri, dalle 15 in poi è stata una giornata di merda, e una giornata di merda in crescendo. Ed è stata così fino al momento dell'illuminazione. 
Ma questo blog, capirete in seguiro perchè, nasce proprio perchè oggi è stata una giornata di merda.
Tutto sembrava andare per il verso della normalità. Sono andato in ufficio un po' prima del solito per preparare un incontro con un possibile importatore per la Turchia, ho fatto qualche telefonata, poi l'incontro con il distributore turco. Niente di particolare. Si, un po' di stress perchè la lingua ufficiale sarebbe stato l'inglese ma da quando ho deciso che l'importante è buttarsi, anche questo non è più un grossissimo problema. Ma come ho detto, la merda è arrivata verso le 15. Ed è arrivata per telefono, quando sul display è apparso un numero non in rubrica ma che mi sembra fosse dell'ospedale. Essendo in ufficio dove i telefonini non prendono o prendono malissimo, non ho risposto ma appena ha smesso di suonare l'ho richiamato subito dal fisso. Era occupato.
Preciso che l'incontro era ancora in corso. Ho spiegato ai miei interlocutori che forse la telefonata era dall'ospedale e quindi di scusarmi. Dopo alcuni tentativi, il reparto di ematologia mi ha risposto. Mi hanno detto che loro non ne sapevano niente ma che provano a chiedere al medico. Trenta secondi dopo stavo parlando/ascoltando il medico che mi ha informato che il midollo prelevato martedì “non è pulitissimo” ma che ha qualche traccia di cellule non sviluppate. Meno del 1%. E che quindi devo interrompere la ciclosporina per attivare il mio sistema immunitario al 100%.
Premetto che una persona sana arriva ad avere anche fino al 5% di cellule non ben formate senza problemi perchè il sistema immunitario è in grado di fare pulizia.
Ho confermato al medico di aver capito e ho riappeso. Tilt!!! Da quel momento sono andato in tilt. Ascoltavo i miei interlocutori ma senza sentire e capire. Verso le 16.15 li ho liquidati, ho spento il Pc e sono uscito dall'ufficio. La mia testa era partita. Cercavo di capire cosa fare. Telefonare a Yara e informarla? Ma mi avrebbe giustamente chiesto un sacco di cosa a cui non ero in grado di rispondere. Telefonare al medico per capire meglio? Forse era meglio la strategia dello struzzo: mettere la testa sotto la sabbia. Alla fine ha vinto il pensiero a Yara, ho preso il telefono e ho richiamato l'ospedale. Il medico mi ha ridetto le stesse cose di prima ma mi ha anche suggerito di andare da lui per parlarne di persona che tanto oggi sarebbe stato in reparto fino alle 20. Ok, ho deciso. Sono andato a casa, ho accennato la cosa a Yara e le ho chiesto se voleva venire in ospedale con me.
Alle 18.30 eravamo in ospedale. Tanti ricordi della prima volta che siamo entrati insieme e con loro tantissima ansia e panico. Il medico mi ha ribadito che bisogna aspettare ancora i risultati delle analisi del midollo, ecc. ecc. La situazione non è tragica ma è da seguire e soprattutto la terapia deve essere cambiata togliendo subito la ciclosporina. L'intento è quello di farmi aggredire dal mio nuovo sistema immunitario in modo che faccia pulizia delle cellule non ok. Questo però comporta che ci saranno quasi sicuramente, e la speranza è questa, anche i segni del rigetto: arrossamenti della pelle, febbre, diarrea, ecc. ecc.
Io e Yara abbiamo fatto finta di tenere il colpo. Abbiamo fatto qualche battuta di commiato con il medico e ce ne siamo andati. Yara fuori dal reparto è scoppiata subito a piangere, io ho cercato di rincuorarla ma poi in macchina sono scoppiato a piangere io. Qualche lacrima serve sempre.
Ho piango perchè non riuscivo a reggere il pensiero dei bambini. Pensovo a Xandre in astratto, nessun contesto particolare, e la pancia mi si contorceva. Proprio adesso che ho ritrovato il rapporto che avevo interrotto. Piangevo e non riuscivo a parlare. Avevo un nodo alla gola che mi stringeva, quasi mi soffocava. Provavo a parlare ma mi usciva una voce in falsetto. Una voce veramente ridicola, io che volevo urlare ma invece sta cazzo di voce in falsetto. Veramente umiliante.
Abbiamo deciso di allungare di molto la strada di rientro a casa, volevamo ritrovare un po' di equilibrio.
Sicuramente la notizia di oggi è molto più soft di quella del 24/12/2009 e anche meno improvvisa e devastante. Ma è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da qualche settimana sembrava che finalmente le cose stessero definitivamente prendendo la via giusta. Mi sento in forze, ho ricominciato a lavorare e soprattutto a programmare, progettare e proiettare la mia mente sulla realizzazione di progetti futuri.
Avevamo allentato le difese e... e questo piccolo attacco ci ha messo ko. Qualche mese fa ci avrebbe fatto ridere, eravamo pronti a tutto. Era guerra. Adesso le truppe stavano rientrando, avevamo le spalle girate e indifese e ci hanno colpito, e ci hanno fatto male.
Sicuramente ci metteremo pochissimo a organizzarci, a metterci in stato di combattimento e grazie all'esperienza, le nostre truppe saranno anche molto più preparate alla battaglia. Ma per questa sera siamo in ritirata.


A cena ho mangiato molto poco, ero assente. La mia testa vagava nell'astratto in compagnia dell'ansia e della preoccupazione. Del brutto. E cosi è stato fino a quando mi sono trovato in camera di Xandre. Mentre lui si buttava dentro e fuori dal suo lettino da campeggio, tac!!! nella mia testa è passata una saetta. Era l'energia, la vita, di Xandre che mi ha preso per un istante. Il pensiero che in quell'istante il mio adesso era tranquillo e bello. Era un adesso pieno di gioia, la gioia di Xandre che si buttava dentro e fuori dal lettino. Un istante che è passato subito ma che ha squarciato quel velo nero che stava coprendo ogni mio pensiero. Quell'istante mi ha ricordato che sono io ha scegliere i miei pensieri, a scegliere la mia testa. A scegliere il mio lato della medaglia.


Adesso sono più sereno, l'angoscia è andata. Ho fatto il bagno a Xandre e subito dopo ho deciso di aprire definitivamente questo blog che dovrà servirmi per non dimenticarmi quando imparato nella vita. Partendo proprio dal fatto che siamo noi, con il nostro Cuore, con la nostra Pancia e con la nostra Testa a decidere come vogliamo che sia la nostra realtà. E per chi non è stupido o masochista la scelta è solo una: una realtà di felicità condivisa.