sabato 11 novembre 2017

non mi sono perso mi sono solo trasferito...

Ciao a tutti, scusate ma mi sono dimenticato di avvisarvi che non mi sono perso, mi sono solo trasferito a www.alessandroinvernizzi.com

giovedì 21 settembre 2017

Non sono un pilota.

Martedì l'ho proprio capito. Non sono un pilota e non lo diventerò mai, mi sarebbe piaciuto, ma non lo sono, pazienza. Guidavo veloce, impostavo le curve bene, uscivo in piena accelerata, ma sentivo che era uno sforzo, che non mi era naturale. Sentivo che non era la mia vita. Divertente, emozionante, adrenalina pura, ma dopo 30 giri in pista avevo voglia di smettere.

Ieri sera l'ho proprio capito. Mi piace comunicare, parlare, condividere le mie idee con le persone, ascoltare e imparare dalle persone. Mi piace farlo cercando di migliorare il mondo, cercando di capire qualche cosa in più di questo mondo. Non so come si chiama, forse comunicatore. So che mi piace, mi piace tantissimo. Ho parlato, ho guardato occhi, stretto mani. Sono entrato in contatto con tante persone, ho scambiato emozioni con tante persone. Mi hanno ascoltato per 3 ore e 20 minuti, e per questo li ringrazio. Ho parlato per 3 ore e 20 minuto e avrei continuato ancora, ancora fino a svenire. Si, fino a svenire perché poi mi sono dovuto sedere su una sedia, mi tremavano le gambe e le mani. Mi ero alzato alle 4.30 per andare in ospedale a Genova per la fotoaferesi, poi ho fatto la chemio a Cuneo. Ero stravolto, ma felice. Mi hanno fatto i complimenti e scritto bellissime cose su di me e sulle mie parole, e per questo li ringrazio infinitamente. É stata l'energia che oggi mi ha fatto ripartire.

Si, l'ho proprio capito. Lo sempre detto e scritto, ma questa settimana ne ho avuto la conferma sulla mia pelle. Quello che ognuno di noi dovrebbe fare nella vita per essere felice, è quella cosa che quando inizia non vorrebbe mai finire, che quando finisce vorrebbe subito ricominciare. Quella cosa che lo fa sentire completo, che se dovessi morire l'istante dopo averla finita, morirebbe soddisfatto e felice della propria vita.

Quella cosa è il nostro talento, che non è la cosa che sappiamo fare meglio degli altri, ma è la cosa che sappiamo fare meglio noi. È è la nostra essenza, è il motivo per cui viviamo, per cui siamo nati.

È dovere di tutti, è la cosa più importate che devo insegnare ai mie figlia. Dobbiamo cercare il nostro talento perché lì troveremo la nostra vera felicità, la nostra realizzazione. Per poterlo trovare bisogna fare tantissime cose nella vita, provare e riprovare. Fare tantissime cose diverse, ma sempre con il cuore e la mente aperta per ascoltare noi stessi. Se faremo le cose con passione, cioè se useremo il cuore per guidare la ragione, allora il nostro talento lo troveremo. Se faremo invece le cose, usando la ragione per governare il cuore, il nostro talento ci passerà davanti e noi non ce ne accorgeremo.

Trovando il nostro talento, realizzando il nostro talento, saremo felici noi e miglioreremo il mondo che ci circonda.

domenica 10 settembre 2017

In fondo al cuore, ci sentiamo un pò più soli.

Si, abbiamo fatto la scelta giusto. Si, abbiamo fatto la scelta giusta ma questa sera ho pianto. Ho pianto pensando a loro, nel loro letto a cercare di addormentarsi, domani è il loro primo giorno di scuola. Chissà quanti pensieri, chissà quanta agitazione, quante parole. Io non ci sono, non li posso guardare negli occhi, non li posso ascoltare, non li posso accarezzare e dargli il bacio della buonanotte. Io non ci sono, e non ci sarò in altre mille occasioni.

Lo so che questa è la situazione migliore per tutti, che così siamo sereni. Lo so che adesso ci sono più risate e meno litigi. Abbracci e non più pianti. So anche che ci manchiamo, che un pò, in fondo al cuore, ci sentiamo più soli, soffriamo.

Non voglio tornare indietro, voglio sempre e comunque guardare avanti. Non voglio rivedere la scelta, ma voglio ricordarmi che quella scelta ha tolto qualche cosa a tutti. Ha tolto qualche cosa e non posso ignorarlo, far finta di niente. Proprio perché ha tolto, devo ancora di più impegnarmi per fare, per dare. Dare altre cose che per un pò facciano dimenticare quella sensazione nel cuore.

Oggi siamo stati tutto il giorno insieme, abbiamo giocato, riso. Ci siamo divertiti tanto, siamo stati veramente felici. Eravamo fra amici. Oggi la vita ha avuto senso. Spero di regalarci tantissimi altri giorni così.

Domani mattina mi alzerò presto. Domani mattina voglio vedere i loro occhi aprirsi, voglio accompagnarli in questa nuova avventura.

lunedì 31 luglio 2017

L'unica cosa è avere ancora più rispetto della propria vita.

Oggi ho visto degli occhi piangere. Occhi che normalmente consolano e che oggi invece avrebbero dovuto essere consolati. Occhi esperte di certe cose, ma mai abituati a certe cose.

Nessuno dovrebbe morire prima di aver avuto la possibilità di poter vivere. Succede, e tutte le volte alla domanda "perché?" non c'è una risposta. Non c'è una risposta che possa veramente calmare la rabbia, la sofferenza e le lacrime.

Io ho smesso di cercare la risposta, ho capito che non siamo ancora in grado di dare una risposta. Sappiamo ancora troppo poco del nostro mondo, del nostro universo. Della nostra vita.

Non ho accettato la risposta che "il mondo è ingiusto e uno schifo", e ho capito che anche senza risposta posso agire.

Per una vita che non c'è più, devo agire dando ancora più valore alla mia di vita, che c'è ancora.

Se credo che la cosa ingiusta, senza spiegazioni, di una morte sia il fatto che qualcuno non possa più vivere, l'unica cosa che posso fare è vivere ancora più a pieno la mia vita, che c'è ancora.

È per rispetto di chi non può più vivere, che devo dare senso alla mia vita.

Alla domanda "Come posso dare senso e valore alla mia vita?" So come rispondere.

Scegliendo per la felicità, agendo per migliorare il mondo con passione e soprattutto amando tutto di questa vita, di questo mondo.

Amore, Felicità e Passione.

domenica 16 luglio 2017

L'uomo che cambierà il mondo - Lo Zucchero del Caffè (4)

Lo sapevo. Lo sapevoooo. Ho poche certezza ma una è che sono sempre d'accordo con Gramellini. Il Caffè di oggi si intitola "La cameriera scomparsa" e racconta di come sia stato difficile, anzi impossibile per un ristoratore di Brescia trovare una cameriera. Nonostante davanti al suo ristorante ci sia una scuola alberghiera con 900 iscritti.

La decisione di Gramellini di non scrivere più su La Stampa e di passare al Corriere, è stata la decisione del Mondo Migliore di passare al Corriere. Grazie alla sua lucidità, senso di concretezza e soprattutto semplicità di esposizione, riesce a dare una visione obiettiva delle cose, senza pregiudizi, senza ma e però, senza cercare colpe ma sempre le cause.

Un'altra regola scritta del Mondo Migliore è "Non si cercano colpe ma sempre e solo cause".

Gramellini non è mai aggressivo, nelle sue parole è evidente la sua intelligenza mentale ed emotiva. Accetta la situazione ma suggerisce, suggerisce non indica, sempre una soluzione o almeno la necessità di prenderne coscienza. Come ha fatto oggi.

Soprattutto oggi sono d'accordo con lui. È incredibile, ma trovare una cameriera italiana, un cameriere italiano è difficilissimo. Attenzione, non ho volutamente scritto "brava cameriera o bravo cameriere". Oggi è difficilissimo trovare un italiano disposto a lavorare nel weekend, lavorare fino a notte inoltrata. Ancora più difficile trovarlo che dica sempre buongiorno, buonasera, benvenuto, cosa posso servirle e che magari lo sappia dire anche in inglese. Qualcuno che sappia fare accoglienza. Noi italiani abbiamo il fondo schiena pesante.

È inutile fare il miglior caffè della città se poi non ti viene servito con il sorriso. Il sorriso è lo zucchero del caffè, è quella cosa che lo rende veramente speciale.

Lo Zucchero del Caffè è anche la scritta che sovrasta la lavagna vicino al bancone. Su questa lavagna, io, Ettore o chi capita, attacca il pezzo di pagina strappata con il Caffè di Gramellini e scrive il primo commento. La regola qui è "il commento deve essere sempre e solo positivo". Deve essere dolce come lo zucchero. Come lo Zucchero del Caffè.

Scrivere quel primo commento, penso che sia la cosa più difficile che si faccia dentro il Mondo Migliore. Trovare qualche cosa di negativo su tutto è facilissimo, trovare qualche cosa di positivo implica esperienza, forte motivazione al voler migliorare le cose, distacco e soprattutto tanto coraggio. Scrivere quel primo commento non si può fare da soli, c'è bisogno di aver condiviso. C'è bisogno di aver commentato insieme il Caffè con qualcuno di speciale.

Oggi a commentare Gramellini c'eravamo, io, Ettore, Tiago e Margherita. Oggi un gran gruppo di commento, con la visone di uno che ha girato il mondo in lungo e in largo come Tiago e di Margherita che è l'assistente di volo del Mondo Migliore. Quella che in molti direbbero la cameriera di un Mondo Migliore, ovviamente non avendo idea di quello che dicono sia a riguardo del ruolo di Margherita sia a riguardo del ruolo di una cameriera.

Questo gruppo di commento è fra quelli che preferisco. Io e Ettore siamo quasi sempre allineati. Tiago e Margherita sono quasi sempre allineati. I due allineamenti vedono le cose quasi sempre in modo diverso, ma senza conflitto. È un gruppo di commento ben allenato e oliato, quindi il risultato è sempre allargare e condividere un nuovo modo di vedere le cose.

Si, Lo Zucchero del Caffè è una delle cose più belle della mia vita. Ne esco sempre arricchito, sicuro che le cose si possano fare, e soprattutto felice. Voglio un sacco di bene a Ettore, Tiago e Margherita. Quel bene di sorrisi, occhi lucidi, abbracci e dolce nostalgia quando non ci vediamo anche solo per qualche giorno. Sono fortunato, Mondo Migliore, la mia vita è piena di persone così.

Questo gruppo di commento funziona particolarmente bene perché ci vogliamo un sacco di bene, ci rispettiamo e soprattutto apprezziamo le diverse capacità di ognuno di noi e accettiamo i difetti. Accettiamo i difetti perché sappiamo che niente è perfetto, tanto meno noi. Accettiamo i difetti degli altri perché prima siamo stati capaci di accettare i nostri di difetti, o almeno cerchiamo di accettarli.

L'umiltà è la dote base per poter crescere, migliorare. Solo grazie all'umiltà, alla consapevolezza che la nostra visione del monto è solo la nostra limitata visione del mondo, possiamo ascoltare le parole degli altri con cuore e mente aperta per poterle fare nostre, per poter rendere un pò meno limitata la nostra visione del mondo.

Un'altra regola del Mondo Migliore è: "si cresce ascoltando e parlando con le persone a cuore e mente aperta, e leggendo libri in cui ci si riesce a immedesimare nel protagonista". Per il secondo punto al Mondo Migliore c'è La Biblioteca del Cuore e delle Mente.

Noi quattro, siamo molto diversi. Io concreto visionario, Ettore sognatore del reale, Tiago tutto esperienza ed emozioni e Margherita donna intelligente. Punto. Cioè per fare Margherita, cioè una donna intelligente, ci vogliono almeno tre uomini di medio alto spessore intellettuale ed emotivo.

Ettore ha scritto: "Vivere è una scelta consapevole per la felicità. La vita vera è un percorso di crescita, che si può fare solo con la consapevolezza che si parte dal basso e che sarà impegno, fatica e consapevole felicità del fare per crescere, per migliorare. Per lo scalatore la felicità non è essere in cima, sono i passi che lo portano alla cima la sua felicità, la sua realizzazione. Per lo scalatore la cima è la soddisfazione di aver raggiunto l'obiettivo attraverso il suo impegno e sforzo di ogni passo. Se non fosse così, lo scalatore si farebbe portare direttamente in cima con un elicottero. Che tu sia scalatore, cameriere, commessa, impiegato, presidente degli Stati Uniti d'America o Papa sarai felice solo se ti impegnerai per crescere, per migliorare in quello che fai ogni istante della tua vita, in quello che vuoi essere. Più parti dal basso è più avrai una vita piena di felicità e soddisfazioni. Cercasi cameriera/e ambiziosa/o di felicità"

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lunedì 10 luglio 2017

L'uomo che cambierà il mondo - Ettore (3)


"Felice giorno Ettore!!!!"
"Ciao Paolo"

Ettore è il mio alterego al di la del bancone. È stato il mio primo cliente, o almeno il primo cliente di cui mi ricordi. È entrato all'inaugurazione e gli ho fatto una testa di un'ora sul progetto, su cosa volevo fosse Mondo Migliore e tutto il resto. Lui annuiva interessato, senza parlare, ma credo perché non osasse interrompere il mio impeto. Ettore è così, sa quando parlare e sa quando ascoltare. Viene tutti i giorni, tranne quando sparisce per mesi interi senza un apparente motivo. All'inizio avevo provato a chiedergli dove finisse ma non mi ha mai risposto, ha sempre trovato il modo di eludere la domanda. Adesso non ci provo più. Ettore è così, ci siamo parlati e ascoltati per ore e ore, e so quasi tutto suoi suoi pensieri, ma pochissimo su cosa fa fuori dal Mondo Migliore.
Quando lavora, arriva alle 7.30 ed esce verso le 8.15, dopo che abbiamo commentato l'articolo di Gramellini e si è bevuto un caffè americano e mangiato 2 fette di crostata, crostata all'albicocca con farina integrale, se non c'è non mangia. Quando è in ferie, arriva alle 7.30 e capita che rimanga fino alla chiusura, in quei giorni diventa parte integrante dell'arredamento e del servizio del bar. Ha imparato benissimo a fare il caffè e, ammetto, la crema di latte per i cappuccini la monta meglio di me. Non so come sia successo, non mi ricordo neanche da quando, ma adesso non potrei pensare a Mondo Migliore senza Ettore.

È alto e ha gli occhi scurissimi, quasi neri, anche i capelli e la carnagione sono scurissimi, sembra sempre appena atterrato da un mese di vacanza ai Caraibi. Ama la bellezza in tutte le sue forme e ha un senso del gusto incredibile. In questo è diversissimo da me, io non riesco ad abbinare pantaloni e camicia senza far casino, ma so aggiustare la caldaia e montare tutti i 234 tipi di librerie dell'Ikea. Ho un master in Billy. A lui non date un martello, e tanto meno un avvitatore elettrico, ma abbina pantaloni e camicia in modo impeccabile. Molti dei migliori particolari dell'arredamento di Mondo Migliore sono merito suo, la garanzia di avere sempre l'acqua calda nel lavandino del bagno è merito mio.

So che è stato sposato, ma non mi ha mai detto perché non lo è più. So che è un donnaiolo, ma so anche che non vuole innamorarsi più.

- "Bellissima giornata"
- "Vero, ti viene quasi voglia di mettere in pausa e aspettare che si scarichino le batterie"
- "Ettore, questa non l'ho capita"
- "Nel senso che è come quando guardi un bel film d'amore sull'iPad e quando arriva la scena culmine del primo bacio, e ti vengono le farfalle nella pancia anche a te, metti in pausa e ti godi la cosa fino a quando non si scarica la batteria"
- "Mai fatto... proverò, forse... mi sembra un pò una cosa da vecchietta sentimentale... però bella l'idea di poter mettere in pausa la vita nei momenti più belli"

Cavolo è verissimo, quante cose bellissime della mia vita sono passate come un soffio, un brivido sulla pelle e via. Se solo avessi potuto mettere in pausa, e stare li a godermele, o forse no.

- "O forse no, sono sicuro che se potessimo farlo, tac, al primo bel momento, massimo al secondo, metti in pausa e ti fermi li. Chi avrebbe il coraggio di schiacciare nuovamente play con la certezza di perdere il bel momento e di dover aspettare il prossimo, se arriverà. La vita non deve avere un telecomando, bisogna vivere a pieno sempre, tutti gli istanti, con la massima attenzione e soprattuto voglia di cercarli i bei momenti. No, niente telecomando, niente pausa, play, rewind. Cazzo pensa che casino se avessimo il tasto rewind, tutto a tornare indietro per cambiare..."
- "È per questo che serve che si scarichi la batteria prima o poi. No play e rewind, no, solo pausa e le batterie... cosa scrive Gramellini oggi?"

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domenica 9 luglio 2017

L'uomo che cambierà il mondo - L'alba (2)

4.45 am - Via del Belmondo
Questo è uno dei momenti più belli della mia vita, camminare all'alba nelle strade deserte della mia città. Strade che conosco benissimo durante il giorno, strade di traffico e rumore, di odori e confusione. All'alba tutto ha un'altra dimensione. Gli spazzi aumentano, le forme si definiscono, le luci diventano pennellate e tutto un dipinto.

Conosco benissimo questa via, la percorro almeno 12 volte alla settimana da 13 anni, tolti i giorni di ricovero. 6 volte in un senso e 6 volte nell'altro. Lo stesso percorso, all'andata pieno di intenzioni e al ritorno pieno di realtà.

Conosco questa via d'inverno, d'autunno e di primavera ma l'amo d'estate, dove i protagonisti sono il sole con la sua luce che non trovi più nel resto del giorno, l'aria fresca che arriva dalla notte e i profumi più veri, più intensi. I colori sono avvolgenti, i particolari diventano protagonisti. Questi 10 minuti di camminata sono energia pura, in questi 10 minuti, con ancora tutta la giornata per fare, tutto mi sembra possibile. È qui che faccio i miei più bei sogni, è qui che ho già immaginato in tutti i suoi dettagli il mondo che vorrei.

L'alba è il momento della rinascita. Luce vita, tenebre morte. Si, è un pò forte ed esagerato ma per me che sono un dormiglione è sempre stato così. Non sono mai stato un nottambulo. Ho visto pochissime albe arrivando dal giorno prima, tantissime iniziando il nuovo giorno. Credo che questo sia legato al mio essere molto primordiale, primitivo. Quando l'uomo si alzava col sole e si addormentava col buoi. Certezza dell'alba è che se non sei solo, sei sicuramente con persone speciali.

Mondo Migliore è il mio bar, ma anche la mia vita, la mia scuola, il mio parco giochi, il mio giardino e alcune volte la mia gabbia. La mia lavagna dove scrivere i miei pensieri. Si, sulle pareti ci sono tante lavagne su cui io, e tutti quelli che vogliono possono scrivere e commentare. Non ho mai pensato al Mondo Migliore come a un posto dove prendere un caffè o mangiare un panino, l'ho sempre pensato come un posto di persone, per persone. Un posto dove poter parlare o ascoltare, dove confrontasi sulle idee. Un posto dove creare un Mondo Migliore, guardandosi negli occhi.

La prima cosa che vedi entrando è l'elenco delle Regole del Mondo Migliore. Anche questa è una lavagna ma le prime 5 regole sono scritte in modo indelebile e sono li da 13 anni, le altre si sono aggiunte negli anni. Sopra la lavagna troneggia una serie di fotografie di persone che ridono di cuore, niente è più forte del ridere.

1 Sorridi sempre, si può essere tristi col sorriso ma è impossibile essere felici senza
2 Guarda le cose belle della vita per trarne le energie positive e la forza per svilupparle, accetta le cose brutte ma cerca di porci rimedio per quanto ti è possibile
3 Condividi le cose belle con le persone e dividi con loro le cose brutte
4 Il senso della vita è scegliere e agire per emozionarsi, scegli la felicità come tua emozione
5 Vivi e agisci nel presente, prendendo dai ricordi del passato e dalle speranze per il futuro le energie positivi.
La sesta e la settima regola, scritte a gesso sono Vietato l'uso del Ma e del Però e Credi per Creare.

Entro e come tutte le mattina leggo come una preghiera mantra la lavagna delle regole. Accendo le luce, la radio e apro tutte le finestre per far cambiare aria, per far entrare l'energia del giorno nuovo.

Il primo gesto propiziatorio è farmi e bermi un caffè espresso.

Ho un'attenzione maniacale al caffè, deve essere perfetto. Il caffè è come la vita, all'apparenza è una cosa semplice, quante volte distrattamente ne avete bevuti e visti fare, quante volte vi siete addormentati senza dirvi buonanotte. Non basta del macinato di caffè, del vapore e una tazzina. Non basta un lavoro, una vita privata e attenzione ai soldi. Beviamo caffè, passano anni di vita, senza che prestiamo attenzione alla qualità dei nostri caffè, alla qualità della nostra vita. Per dare qualità a un caffè è più semplice, ci vogliono le 5 M: Miscela, Macinino, Macchina, Manutenzione e soprattutto Mano del barista. Potete avere la miglior miscela al mondo ma se una delle altre 4 cose non è perfetta avrete al massimo un caffè mediocre. Il macinino e la macchina devono essere ben tenuti, con un'ottima pulizia e una buona e costante manutenzione. Il livello di macinatura deve variare durante tutta la giornata secondo l'umidità, più umido grana più fine, più secco grana più spessa. Il macinato deve essere sempre fresco, diffidate dei bar che hanno il macinino con il selettore della macinatura su automatico. Ogni 2 ore il caffè perde il 50% dell'aroma ossidando e diventando acido. I primi caffè della giornata non sono cattivi perché la macchina è ancora fredda, sono cattivi se il caffè è stato macinato la sera prima.
Come dicevo, però, la differenza la fa soprattutto la mano del barista che deve fare questi semplici gesti: togliere il braccetto dalla macchina, buttare il caffè già estratto e pulire con un pennello il filtro per togliere i residui, con un colpo solo riempire nuovamente il filtro e pressare a mano il caffè con un pestello a forma di fungo. Diffidare anche di chi pressa il caffè premendolo sul tampone del macinino, un pressatura corretta deve essere fatta con 20 chilogrammi. Dopo aver pressato, pulire con il palmo della mano i bordi del porta filtro del braccetto. Prima di inserire il braccetto, fare uscire dell'acqua dalla doccetta per pulirla e poi inserirlo bene fino in fondo. Premere subito il comando dell'estrazione, altrimenti si tosta un'altra volta sulla doccetta calda, e poi mettere la tazzina. Se tutto è fatto bene il caffè uscire a coda di topo e ci impiegherà circa 25 secondi.
Per il cappuccino la differenza è come è fatta la crema di latte. Si, si chiama crema e non schiuma, ma questo ve lo racconto un'altra volta.

Come per la vita, così come per il caffè, tutto è cambiato quando ho avuto la consapevolezza di come e cosa bisogna fare per dare qualità alla vita e al caffè. Per il caffè sono le 5 M, per la vita è scegliere sempre di essere felice.

Si, è buono. Possiamo aprire.

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lunedì 3 luglio 2017

L'uomo che cambierà il mondo - La doccia (1)

Ho la testa abbassata e la fronte contro il vetro, l'acqua mi scorre calda sulla schiena. Mi sento sospeso, mi sento indefinito, è la mia posizione preferita sotto la doccia. Rimarrei così per ore, alzando poco a poco la temperatura dell'acqua fino al mio limite, fino a diventare tutt'uno con lei. Il freddo del vetro, il caldo dell'acqua. Gli occhi chiuso e la voglia di lavare via la stanchezza.

Anche oggi è stata dura, anche oggi alla fine ho preso la via più facile e ho lasciato che la vita guidasse me. Più che la stanchezza, voglio lavare via l'ennesimo giorno di sconfitta. Sono stanco, sono stanco di testa. Racconto a tutti, racconto soprattutto a me, che bisogna cambiare le cose, che dobbiamo agire tutti per migliorare le cose. Poi sono io il primo a lasciar scorrere la vita senza guidarla. Sono stanco, stanco dei giorni che passano sempre uguali, delle ore senza sonno, dei dolori e delle medicine.

Non voglio spegnere l'acqua, non voglio uscire dalla doccia, non voglio quei secondi di brividi prima dell'accappatoio. Non voglio ritornare nella realtà. Sono stanco.

Lo so, uscirò dalla doccia e qualche pensiero mi riporterà via, mi farà tornare in quel gioco di inganni delle intenzioni. Lo so, mi costruirò un nuovo sogno per domani, che domani mancherò come quello di oggi.

Anche oggi mi ero detto che avrei letto qualche cosa, avrei scritto qualche cosa, avrei imparato qualche cosa. Anche oggi me lo ero detto.

Sono stanco delle persone, stanco di me. Stanco di persone che vivono per i soldi che non hanno, per i soldi che hanno, per come risparmiare i soldi, per come spendere i soldi, per come non spendere i soldi. Sono stanco di persone che non vogliono migliorare il loro, il nostro mondo. Sono stanco di me.

Sono sdraiato a letto, pancia al soffitto. Fa caldo, la finestra è aperta, ogni tanto i brividi di qualche folata. Fa caldo. Cerco un bel pensiero che mi accompagni al sonno, non so ancora quale sarà ma inizio a sorridere. Sono sicuro che è la cosa giusta da fare. Se vuoi sognare cose belle, addormentati con il sorriso, io ci credo e quando mi ricordo lo faccio.

Domani sarà diverso? Se non è stato diverso oggi, perché dovrebbe esserlo domani? Forse, anzi, sicuramente i giorni saranno sempre uguali fino a quando non deciderò coi fatti di prendere la mia via, di prendere la mia vita.

Cosa mi ferma? Io mi fermo, io con le mie 100 giustificazioni a ogni scelta. Giustificazioni per lasciarmi vincere dalla paura di non fare quello che fa piacere agli altri.

Buona notte, ho trovato il mio bel pensiero. È pieno di sorrisi e di occhi belli. Ho ancora il mio sorriso, farò bei sogni. Alla fine sono fortunatissimo, sono vivo e ho tempo di farmi tutte queste pippe mentali.

Buona notte che domani alle 5 si apre il mio bar, che tanti anni fa, tanti sogni fa, ho chiamato "Un Mondo Migliore"

continuerà...

ps: questa potrebbe essere la prima pagina di un libro che mi piacerebbe scrivere... non è la cronaca della mia vita, o solo in parte ;O)

2 - "L'Alba"

La panchina su cui ci aspettavi.

Tu li che ci aspettavi sulla panchina. Con il berretto, con i bermuda beige, i sandali e tuoi occhi verdegrigio più trasparenti del mare. Occhi che ci aspettavano, occhi che sorridevano, sempre.

Per noi quasi una noia, per noi quasi un fastidio. Per noi che non potevamo ancora capire che il tempo passa, e passa veloce. Per noi che la vita era ancora il futuro, per te che la vita era già il passato, per te che la vita eravamo noi.

I nostri occhi che erano marroni, che oggi pensando a te si riempiono di lacrime, si riempiono di quel mare, di quel sole che ora sei tu.

Quante cose ci hai insegnato con i tuoi gesti, che ci hai insegnato senza parole, che ci hai insegnato con l'esempio.

Oggi andrò a sedermi su quella panchina, chiuderò gli occhi, cercherò nel mio cuore il tuo miglior sorriso e lo indosserò, e saremo ancora seduto uno vicino all'altro su quella panchina.

Ti voglio un sacco di bene nonno.

#i100delsciurpierino


lunedì 19 giugno 2017

Ho chiuso la finestra, è tornato il freddo.

Ho chiuso la finestra della camera, è tornato il freddo. È tornato il mio freddo, quello dei brividi anche con 30 gradi. Ho abbassato il dosaggio del cortisone. Alle 3 di questa notte ero seduto sul letto, un dolore fortissimo alla schiena, ho abbassato il cortisone. Questa mattina non riuscivo ad alzarmi, freddo, stanchezza, il dolore alla schiena. Nella mente tutto nero, buio, non vedevo il mio orizzonte. Gli occhi bruciavano, come bruciano adesso e come hanno bruciato tutto il giorno. Il cortisone. Tosse, tosse continua, fastidiosa, insopportabile tosse, è tornata con il reflusso. Ho abbassato il cortisone.

Negli ultimi mesi, avevo ritrovato il mio centro. Mi era facile scegliere di essere felice, mi era facile vedere le cose belle della vita e accettare quelle brutte. Vedevo chiaro il mio orizzonte. Credevo fossi io ma era il cortisone. Ho fatto delle bellissime passeggiate in montagna sotto il sole con i miei figli, credevo ma era il cortisone.

È chiaro il cortisone mi ha aiutato a scegliere la vita che voglio, mi ha aiutato a fare la vita che voglio. Grazie cortisone, mi hai fatto capire e vedere cosa voglio.

Adesso sto male, ma ho capito cosa voglio, adesso tocca veramente a me, solo a me scegliere di essere quello che voglio essere. Tocca a me diradare le nuvole davanti al mio orizzonte, quello che mi da le energie per alzarmi alla mattina. Sono un Feliciano, ed è proprio adesso che lo devo dimostrare. Chiudo gli occhi, un bel sospiro profondo, il mio miglior sorriso e scelgo di vedere le cose belle.

Sabato, una festa bellissima per il matrimonio di una persona speciale, piena di persone speciali. I miei genitori, la donna importantissima che mi ha donato la cosa più bella, i miei figli, c'erano anche loro. C'erano i miei amici, c'erano le persone con cui lavoro. Le persone speciali della mia vita, non tutte, ma molte. C'era un pezzo della mia vita, c'erano le belle emozioni delle mia vita. Persone con cui ho condiviso il bello e diviso il brutto, che hanno sorriso, riso con me ma mi hanno anche dato la spalla per appoggiarmi e i loro occhi per consolarmi. Quelle persone sono emozioni, le emozioni della vita. C'erano tanti sorrisi, risate, tanta gioia. C'era tanta felicità.

Sono stanco, mi fa male la schiena, non riesco a tenere gli occhi aperti dal bruciore, ma sono VIVO e sono felice di esserlo, di avere ancora l'opportunità di scegliere cosa fare, cosa guardare, di avere ancora l'opportunità di amare questa vita, ti amare tutto di questa vita.

Grazie persone speciali, vi voglio bene.

martedì 25 aprile 2017

Ciao Dule

Sei passato e rimarrai. Quel legame non si spezzerà, oggi mi hai fatto piangere, anche adesso sto piangendo. Le mie lacrime contano poco, ce ne sono di più profonde e di doloro, asciuga quelle. Stai con loro fino a quando il dolore diventerà sopportabile, fino a quando rivedranno un futuro sereno con te nel cuore e non più al fianco.

Grazie perché abbiamo riso tanto, ci siamo proprio divertiti. Quante volte ci siamo detti che bisogna guardare le cose belle della vita e accettare quelle brutte, quindi adesso chiudo gli occhi, tiro un bel sospiro e indosso per te il mio miglior sorriso e ritorno nei ricordi di quelle giornate di sole in ospedale, quando facevamo ballare le infermiere e in tutto il reparto si sentivano le nostre risate. Custodirò quelle risate di felicità nel mio cuore, saranno la mia immagine di noi. Saranno l'energia dei miei sorrisi, ed é tanto forte che lo sarà per quelli più difficili, per quelli da vero feliciano.

Adesso ho veramente paura. Non ho solo paura di morire, ho paura del tempo che passa, ho paura di sprecare il tempo in cose non importanti. Per cose, non per affetto ed emozioni.
Ho paura di non riuscire a trasformare in fatti le mie intenzioni, i miei pensieri, le miei parole, di fare tutto quello che ci siamo promessi.

Rimani nel mio cuore, nelle mie risate, nella mia consapevolezza. Aiutami a mettere le giuste priorità, a non lasciarmi corrompere. Lo so, la responsabilità è mia. La responsabilità di fare le scelte giuste è mia. La responsabilità di tenerti con me è mia.

sabato 15 aprile 2017

Con le ali di gabbiano...

Non amo particolarmente la sensazione di volare, anzi mi fa paura, ed è proprio per questo che voglio farmi crescere le ali, in particolari quelle di un gabbiano, quelle del gabbiano Jonathan Livingston. Le ali di un gabbiano libero. 

Non sono ali fisiche, di ossa, carne e piume. Sono ali per la mente, ali per liberarmi dalle mie paure, dai miei limiti, dalle mie convinzioni e blocchi. Ali che mi permettano di volare più in alto, di vedere le cose in modo più distaccato, in modo più completo, che mi permettano di vedere più lontano, di vedere orizzonti più vasti. 

Ali di gabbiano, ali di libertà.

Noi siamo come ci vediamo, noi siamo quello che crediamo di essere, siamo le nostre convinzioni e i nostri limiti. Creiamoci le ali per volare via, per liberarci e finalmente essere quello che voglio essere.

15/04/2017 - Albaredo per San Marco (SO)

12/04/2015 - Ponte "Colosuss" Veglio (BI)

6/04/2015 - Cumiana (TO)

martedì 28 marzo 2017

Incazzato!!!!!

Al centro, al centro... che poi tanto la vita ti ci mette. Decidi per te, non decidere per quello che vorrebbero gli altri... che poi tanto la vita è la tua, che poi tanto alla fine sei tu a morire. Rimani sul pezzo, rimani incazzato, trova il punto, focalizza il punto, li devi arrivare. Sconfiggi tutto, strappa, lotta, urla! Non fermarti, corri, corri, lì è il punto. Mettiti al centro, decidi tu del tuo adesso, decidi tu del tuo dopo, decidi tu del tuo domani... che poi tanto alla fine sei tu a morire. La vita è la tua, prenditela, tienitela, vivila. Non puoi tornare indietro, quello che è stato è stato, ma adesso, adesso, non dopo, adesso mettiti al centro decidi tu. Urla, manda finalmente tutti a cagare!!! Che si brucino all'inferno! La vita è tua.
Sei sul filo del rasoio, non hai certezza del tuo domani. Si, ne hai meno degli altri, sicuro non puoi avere più la speranza, ma tu dici che vuoi vivere e poi lasci che siano gli altri a vivere la tua vita.
Che si fottano tutti i carri funebri, i gatti neri, i numeri 13 della tua giornata, che si fottano.
Smettila di raccontartela, smettila di scrivertela, sta cazzo di vita, vivila! Fai, goditela, ce l'hai ancora e allora fallo, vivi!
Buttati e vivi!

domenica 19 febbraio 2017

Mi sono perso nei tuoi occhi.

Eri tutto li nei tuoi occhi, e io mi ci sono perso. Gli stessi occhi di quando avevi ancora il ciuccio in bocca. Per me ieri, per te tantissimo tempo fa. Un istante, e mi sono perso nei tuoi occhi, nella tua anima che non è cambiata con il tempo. Lei è la tua essenza, lei sei tu.

Adesso sei alto, mi parli dei tuoi sogni, di cosa vuoi fare da grande. Adesso, hai energia, hai meno paure, adesso sei cresciuto, adesso stai crescendo, ma gli occhi sono sempre gli stessi. L'anima è la stessa di quando sei arrivato nella mia vita, di quando mi hai dato nuovi orizzonti, nuove prospettive, nuovi valori e nuove priorità. L'anima è l'unica parte di noi che non cambia con il tempo.

Ho visto tutto nei tuoi occhi, sono ancora occhi aperti sull'anima, ma tu sei così. Tu sei trasparente, non hai filtri. Sembri fragile, timido, insicuro, ma sei solo la purezza della tua anima.

Devi rimanere così, i tuoi occhi devono rimanere così. Mio compito insegnarti gli strumenti per non soffrire troppo di quello che i tuoi occhi vedranno. Mio compito è aiutarti a rimanere così.

Ci sarà qualcuno che cercherà di corrompere quello sguardo, di cambiarlo, di farlo diventare come quello di tanti altri, di quasi tutti. Uno sguardo rivolto al fuori, al materiale, alle cose, all'avere e non più all'essere, non più all'anima.

Un istante, un istante in cui nei tuoi occhi ho visto i miei, nella tua anima la mia. Il nostro legame più forte è quello delle nostre anime. Le carezze, gli abbracci e le parole sono solo strumenti per far parlare le nostre anime. Guardarsi negli occhi è legare le nostre anime.

Oggi è il tuo nono compleanno, e ti auguro che quegli occhi, che i tuoi occhi possano vedere riflessa nella tua anima la gioia, la felicità, le incredibili cose di questo bellissimo mondo. Ti auguro di guardare occhi come i tuoi, finestre su anime pure come la tua.

Ti voglio bene.

martedì 14 febbraio 2017

Mandatemi pure a quel pease!

Se lo riterrete giusto, mandatemi pure a quel paese. Sarà mio il compito di capire il perché l'avete fatto. Non tenetevi nel farlo perché sarò vecchio o perché ci vorremo un bene da morire. È vostro il diritto di farlo e soprattutto è mio il diritto di sapere cosa veramente pensate di me.

Io cerco e cercherò di trasmettervi quelle che sono le mie idee, i miei valori, il mio modo di vedere il mondo. Voi ascoltatemi, leggetemi, ma fatevi le vostre idee, cercate i vostri valori e date la vostra lettura del mondo. Con tutto il cuore, spero che la vostra visione del mondo sarà un'evoluzione, un miglioramento e arricchimento della mia, ma se non sarà così, non è un problema, perché la cosa più importante è che sia la vostra di visione e non quella di altri, nemmeno se la mia.

Se mi manderete a quel paese, vorrà dire che io ho sbagliato qualche cosa, o forse che solo non ci saremo parlati, spiegati e capiti abbastanza. Se mi manderete a quel paese, vi chiedo di ricordarmi di lasciarvi parlare e di aprire il cuore e la mente nell'ascoltarvi. Vi chiedo di ricordarmi, che prima di giudicare voi, dovrò con doppia severità giudicare me stesso, perché io sono vostro padre, perché io ho la responsabilità della vostra educazione, della vostra crescita. Io ho scelto di essere vostro padre, non voi di essere miei figli.

Se mi manderete a quel paese, vorrà dire che saremo ancora vicini e questo già mi basta.

sabato 11 febbraio 2017

Fare la cosa giusta per me.

Tenere la rotto, ma quanta voglio di mandare tutti a quel paese che mi arriva dalla pancia, che neanche il cuore riesce a calmare. Non riesco a staccarmi dalla sensazione di nausea, mi parlo, mi faccio lunghissimi discorsi, cercando così di calmare la rabbia. Mi continuo a chiedere come è possibile. I fatti mi danno una risposta, ma che non riesco ad accettare. Ho combattuto tutta la vita per non accettare quella risposta, avevo sempre trovato una scusa, una giustificazione. La speranza del riscatto, del mantenere quella promessa mai detta, ma usata sempre per convincermi.

Scrivo, dico cose che poi io per primo non faccio. Dico di mettersi al centro, e poi passo la mia vita a seguire le ragioni degli altri.

Razionalizzo, ho chiaro cosa devo fare. Staccarmi, accettare ma non più subire. Ognuno è padrone del proprio destino, io del mio come gli altri del loro.

Ho sempre cercato un equilibrio, vedere le cose anche dagli occhi degli altri, pensavo fosse un valore, una mia capacità, e così dicevano anche gli altri. Ovvio, agivo per i loro interessi e non per i miei.

Basta far la cosa giusto per tutti, adesso devono iniziare a fare la cosa giusta per me.

Passato qualche minuto e riprendo il post...

Il 2015 è stato un anno fantastico, il migliore della mia vita, alla fine sono passati solo pochi mesi, rispetto a tutti quelli che ho già vissuto, ma non riesco più a ritrovare quell'Alessandro. Mi sembrava tutto possibile, avevo tirato fuori tutti i miei progetti e non c'era settimana che non ne pensassi uno nuovo. Sono nate le idee di ItaliaLetsDoIt, PushASmile, InTrasformazione, Volontari per un Mondo Migliore, Il mio manuale di vita e altre. Ma credo che buona parte del merito di quel cambiamento, che oggi non trovo più, siano stati il lancio con il paracadute e il salto dal ponte, infatti sono due cose che erano giuste per me ma non lo sono state per molti altri.

giovedì 9 febbraio 2017

Cosa voglio dire oggi ai miei figli.

Mettetevi al centro, sempre. Siate protagonisti della vostra vita, seguite i vostri sogni, fate le cose che vi piacciono, che vi fanno felici. Seguite le vostre idee, i vostri ideali. Siate voi il centro della vostra vita.

Cercate di aiutare gli altri, ma allontanatevi da chi non si vuol far aiutare. Non cercate la vostra felicità in quella degli altri, molte persone non sanno essere felici, rischiate di rimanerne imprigionati.

Preparatevi a essere delusi, accettatelo come parte della vita e concentratevi sulle cose belle lasciando quelle brutte.

Date il vostro palmo al volto che piange, donategli la vostra felicità, non prendete la sua tristezza.

Siate altruisti ma non fatte mai scegliere ad altri per voi, anche se è la persona che più amate e che più vi ama, nessun altro potrà mai sapere veramente cosa è giusto per voi, vi dirà sempre cosa è giusto per lui.

Accettate i vostri errori come momenti di insegnamento, non fate vostri i giudizi degli altri.

Non agite per sentire un bravo, agite per dirvi bravo. La vostra soddisfazione è l'unica che conta.

No, quello che vorrei non si può comprare.

Oggi ne ho ancora di più la certezza, quello che vorrei non si può compare. Non si può compare che venga fatta la cosa giusta, non si può comprare la capacità del dubbio, non si può comprare un gesto di riscatto. Oggi ho capito, la felicità, la serenità, l'affetto, proprio non si possono comprare.