domenica 28 febbraio 2010
IL MIO CARCERIERE
IO, ME E L'ALTRO
AleInconscio: “Ciao! Mi permetti un attimo... Scusa parlo con te che stai scrivendo nelle caselline!”
AleConscio: “Chi ha parlato?”
Mi guardo in giro ma la stanza è vuota, la radio e i Pc sono spenti. Cavolo ho le allucinazioni da onda lunga della ciclosporina.
AleInconscio: “Sono io, l'AleInconscio. Sono quella parte di Alessandro che normalmente sta zitta e non si vede e si sente.”
AleConscio: “Ahhh, ma scusa la domanda banale ma … cosa vuoi? Sono 38 anni che mi sento Alessandro e adesso salti fuori tu.”
AleInconscio: “Io ci sono sempre stato, ho sempre partecipato a tutte le attività di Alessandro ma su un livello diverso dal tuo.”
AleConscio: “Spiegati che non ho capito”
AleInconscio: “Tu sei quella parte di Alessandro cosciente, quella che interagisce con il mondo esterno. Diciamo che tu sei l'Alessandro al fronte che rivolge la sua attenzione verso il fuori. Io invece sono quella parte di Alessandro che sta dentro. Io gestisco tutto da dietro le quinte. Sono io che raccolgo i dati dai cinque sensi li elaboro e te li passo. Io sono anche la parte istintiva quella che entra in gioco nei momenti di massima allerta e dove non c'è tempo per riflettere e pensare. Io sono la parte che gestisce le funzioni corporee e che si occupale della nostra salute.”
AleConscio: “Fammi capire, praticamente fai tutto tu. Io sono 38 anni che mi faccio un culo quadrato perchè Alessandro stia bene, non si faccia male, si diverta, risolva i problemi del lavoro e tutti gli altri casini e adesso salti fuori tu che mi dici che comunque io ero comandato da te. Saperlo prima mi facevo un po' meno il culo”.
AleInconscio: “Non è proprio cosi, io e te siamo due entità della stessa cosa. Nessuno dei due potrebbe esistere senza l'altro. Non ti offendere ma potremmo dire che io sono il cervello e tu il braccio. Entrambi importanti allo stesso modo. Alessandro è la somma di noi due e non solo”
AleConscio: “Come e non solo? Fino a dieci minuti fa pensavo di essere io Alessandro, poi scopro che ci sei anche tu e adesso mi dici che c'e' dell'altro. Spiega perchè capisco sempre meno”.
AleInconscio: “Non ti preoccupare, per te è una cosa nuova ma capirai. Visto che su chi sei tu e chi sono io ci siamo chiariti posso a questo punto presentarti AleEnergia”
AleConscio: “No, non ci posso credere. C'è anche un AleEnergia, un AleDuracel!!! Cos'è un orsetto o un coniglietto?”
AleInconscio: “Lascio che sia lui a spiegarti”
AleEnergia: “Ciao, AleConscio è un piacere poter finalmente parlare con te. E' da sempre che interagiamo ma non c'è stata mai l'occasione per conoscerci.”
AleConscio: “Come è da sempre che interagiamo, non dirmi che anche tu come l'altro hai sempre fatto tutto per me e altre cavolate del genere?”
AleEnergia: “Sinceramente ho sempre fatto tutto per Alessandro. Però essendo tu parte di Alessandro, possiamo dire che ho fatto tante cose anche per te.”
AleConscio: “Ok, mi rassegno. Ma tu chi sei?”
AleEnergia: “Non è cosi facile spiegarlo, devo prenderla un po' alla larga. Tu sai che Alessandro ha un corpo, che è fatto di cellule. Le cellule sono fatte di molecole, le molecole di atomi. L'atomo è formato dai protoni, elettroni e neutroni e adesso grazie all'acceleratore di particelle del CERN l'umanità sta per scoprire l'elemento base. Alcuni lo hanno già chiamato “i mattoni di Dio”. Tutte le cose dell'universo sono fatte di questo elemento base, che unendosi e aggregandosi in miliardi di modi crea tutta la materia e anche l'anti-materia. Come i buchi neri. Tutto, e quando dico tutto intendo proprio tutto è fatto di questo elemento base. Fin qui ci sei?”
AleConscio: “Più o meno. Comunque tutto è composto dalla stessa materia che aggregandosi in modo diverso crea le diverse forme”
AleEnergia: “Ok, anche se non è materia come la si intende normalmente, è energia base. Adesso concentrati perchè sto per dirti una cosa fondamentale per capire. Ci sei?”
AleConscio: “Spara”
AleEnergia: “L'insieme di tutta l'energia base che compone l'universo ha una sua propria identità e volontà. Ha uno spirito che guida tutta la creazione. Uno spirito che armonizza l'insieme di tutta l'energia base.”
AleConscio: “Ci sono. Tutta l'energia base messa insieme ha una specie di cervello che lavoro per armonizzarsi. L'universo è composto dall'energia base e quindi l'universo visto come elemento unico ha un cervello per la sua armonizzazione.”
AleEnergia: “Ottimo. Spiegazione un po' grezza ma va bene. Ok, adesso chi sono io. Io sono quella parte dell'entità formata da tutta l'energia base che forma Alessandro. Sono il pezzettino di energia base di Alessandro. Ma non solo l'energia base ma l'energia base compresa della sua identità e volontà. Come hai detto tu prima sono quella parte dell'universo che compone Alessandro compresa del cervello per armonizzare il tutto.”
AleConscio: “E detto in soldoni, ma a che cosa servi?”
AleEnergia: “Io sono il tramite fra Alessandro è tutto il resto. Io permetto ad Alessandro di essere in contatto con tutta l'altra energia di base e viceversa. Io armonizzo Alessandro con dell'universo. Io faccio si che Alessandro non sia un individuo a se stante ma una parte del tutto.”
AleInconscio: “Scusate se mi intrometto ma vorrei sintetizzare i nostri ruoli per AleConscio per rendergli la cosa più comprensibile. Allora AleConscio interagisce con il mondo, è la parte visibile dall'esterno. Attraverso il pensiero razionalizza gli eventi e agisce concretamente in risposta. Io, AleInconscio, interagisco con il corpo e la mente di Alessandro. Assimilo ed elaboro le nuove esperienze e fornisco ad AleConscio tutta una serie di informazioni che gli sono necessarie per l'azione nel mondo. Mi occupo anche della gestione delle funzioni corporee di Alessandro. AleEnergia è la parte dell'universo che forma Alessandro. E' la connessione di Alessandro da e per l'universo.”
AleConscio: “E adesso che so che siamo in tre? Non dovrei sentirmi più solo?”
AleEnergia: “Anche quello ma soprattutto dovresti prendere consapevolezza che gli strumenti che hai a disposizione per vivere nel mondo sono molti di più e più potenti di quelli che stai usando fino ad ora. Riuscire a dialogare con AleInconscio ti permetterà di avere un rapporto diretto con la parte interiore di Alessandro. Attraverso di me potrai connetterti direttamente con tutto il mondo fuori da Alessandro. Quando camminerai in un bosco, non starai più solo camminando fra degli alberi ma potrai sentirti parte di quegli alberi come loro si sentiranno parte di te.”
AleConscio: “Ma tutto il mio discorso sulle energie, sull'essere felice e sul vivere adesso? Tutte cavolate?”
AleEnergia: “Tutt'altro, grazie al fatto che ti sei sempre spinto a cercare di capire, che non ti sei mai accontentato sei arrivato a poter parlare con noi. Le tue teorie sono giuste contestualizzate nella tua visione attuale della realtà. Ma adesso inizierai un nuovo percorso di crescita che ti permetterà di aprirti a nuovi orizzonti e quindi ad evolverti.”
AleConscio: “Mi sembra però un po' una cosa fuori di testa”
AleEnergia: “Anche 100 anni fa, la realtà che viviamo adesso sarebbe sembrata fuori di testa e frutto della magia”
AleConscio: “Ultima domanda. Ma il fatto della Leucemia di Alessandro?”
AleEnergia: “Grazie a questa malattia Alessandro ha avuto molto tempo per riflettere, e noi ci stiamo parlando anche per questo. Ognuno di noi tre ha conosciuto degli aspetti del proprio essere che prima ignorava. Il fermarsi ci ha permesso di prendere il nostro tempo per evolverci”
AleConscio: “Ok, visto che voi sapete tutto... 31 verticale – Lo è l'Orfeo di Camus – 5 lettere”
Si, sapevano molto ma non proprio tutto...
sabato 27 febbraio 2010
SORRIDERE
giovedì 25 febbraio 2010
INTEGRAZIONE A “UNA STORIA PER DUE AMICI SPECIALI”
mercoledì 24 febbraio 2010
DUE FACCE E UNA SCELTA
Siamo sinceri, sono due mesi che ci prendiamo in giro. Questa è proprio un'esperienza del cavolo e non c'è niente di positivo. La diagnosi ci è caduta sulla testa senza un minimo di preavviso. Mi ha preso e sradicato dalla mia vita senza darmi nemmeno il tempo di dare un ultimo bacio a Xandre e a Kiki. Sono entrato in ospedale l'anti-vigilia di Natale. Tutto il mondo stava per iniziare i festeggiamenti più attesi dell'anno e io venino isolato in una camera sterile senza possibilità di appello. Yara si è trovata a dover gestire la cosa dopo aver partorito da poco più di un mese. Il periodo di maggior possibilità di avere la fase depressiva post parto e invece lei si è trovata a dover gestire la possibilità di depressione da diagnosi di marito con leucemia acuta. La vigilia di Natale dopo che mi hanno risucchiato dall'osso dell'anca con un dolore lancinante un litro di sangue midollare mi hanno diagnosticato una leucemia acuto. Diagnosi che qualche giorno dopo è stata perfezionata in leucemia acuto bipolare, ovviamente una fra le peggiori. Sono finito in questo reparto di ematologia di un ospedale di un paesotto di provincia. Mi mettono in una camera sterile e vietano le visite ma ci sono dei giorni che entrano più di 20 persone fra medici, infermieri, OS e manutentori e di questi alcuni hanno delle tute che forse contengono più germi di tutti i pannolini che ha sporcato Xandre da quanto è nato. Ho fatto il primo ciclo di chemio che mi ha tenuto isolato per 5 settimane ma che non ha dato risultati sperati dai medici, quindi tutto tempo e dolore sprecato. Mi ha però lasciato il ricordino della crapa pelata. Dovevo stare a casa per recuperare 7 giorni e alla fine me ne hanno fatti fare solo 3. Sono rientrato in ospedale credendo di essere consapevole di quello che mi sarebbe successo ma invece i medici hanno deciso di aumentare notevolmente le dosi di chemio e quindi tutti gli effetti collaterali in questo giro si sono amplificati. Da qualche giorno sono attaccato da un germe del sangue che è sempre stato li ma adesso che ho solo 10 globuli bianchi ha deciso di iniziare a rompere le scatole. Quindi ho iniziato una bella dose di antibiotici sia a largo spettro sia mirato che mi ha costretto a riattaccarmi alla flebo 24 ore su 24. Come se non avessi già preso abbastanza chimica farmaceutica e non avessi già mille scomodità. Ovviamente questo ritarderà la mia uscita e le famose tre settimane a casa di pausa diventeranno qualche giorno. In questo secondo giro mi ero ripromesso di fare un sacco di cose ma a causa del continuo malessere non sto facendo niente. Mi rincoglionisco tutto il giorno sul letto. Per ultimo sto perdendo tutta la massa muscolare e mi sto afflosciando. Per Aprile è previsto il trapianto che consiste in una super dose di chemio più radio terapia con lo scopo di azzerare completamente il mio midollo spinale in modo da poter impiantare quello nuovo su una base completamente libera da quello vecchio. Nessuno osa dirlo apertamente ma questa procedura comporta un sacco di effetti collaterali in più e anche molti rischi. Ma è l'unica alternativa per il mio tipo di leucemia acuta bipolare. Così dicono loro.
Ritiro la medaglia e questa volta esce: TESTA
Siamo sinceri, in questo casino sono stato veramente fortunato. In una situazione come questo sono riuscito comunque a trovare ma soprattutto ad avere un sacco di cose positive. Fortunatamente non abbiamo avuto il tempo di capire cosa ci stava succedendo. Io e Yara siamo stati presi e buttati in questa giostra. Io stavo fisicamente bene e quindi ho addirittura usato i primi giorni di ricovero come un momento per riposare dopo molto tempo di duro lavoro e di notti insonni a causa dei bambini. Yara grazie al fatto di aver una neonata di 1 mese da accudire e un puffo di 22 mesi da crescere non ha avuto il tempo di fermarsi per razionalizzare che cosa ci è successo. Sono stato ricoverato il 23 sera e il 24 mattina sapevo già quale fosse la mia malattia e qualche il percorso da seguire per la guarigione. Grazie alle feste di Natale e capodanno i primi giorni in ospedale sono stati molto allegri, tutti erano felici per quanto fosse possibile e si respirava un'aria speciale. Il reparto di Ematologia di Cuneo si è dimostrato da subito molto valido, partecipa ad un progetto internazionale e quindi abbiamo ritenuto inutile il trasferimento. Questo è stato molto importante perchè ha permesso a Yara di far continuare ai bambini la loro vita e anche per lei le cose sono più facili. In 10 minuti, salvo il problema del parcheggio, da casa arriva in ospedale. Sembra banale ma è una comodità incredibile. Sono ricoverato in una camera sterile che però ha un televisore, una poltrona e una cyclette che mi permettono comunque di fare qualche attività sia fisica sia mentale. Ho letto di camere sterili in altri ospedali che hanno solo il letto e “la comoda”. Ho voluto comunicare a più parenti e amici possibili la mia malattia e come ritorno ho avuto da subito un sacco di affetto e di energie positive. Tantissimi mi hanno dimostrato e mi dimostrano quotidianamente affetto e vicinanza. Il primo giro di chemio è andato molto soft, non mi ha dato particolari problemi con gli effetti collaterali. Un po' di inappetenza e qualche problema alla bocca che però si sono risolti in pochi giorni. E' stato forse un po' troppo soft anche con la malattia. Questo mi ha dato tanto tempo libero e sono riuscito a iniziare il blog e a leggere un bel po' di libri. Cosa che non facevo da troppo tempo. Sono riuscito ad andare a casa. Pochi giorni che però mi sono sembrati una vita intera. Sono rientrato per il secondo giro. In accordo con i medici questa volta abbiamo deciso di giocare più duro per fare veramente male alla malattia. Gli effetti sono stati molto più forti ma questo vuol dire che siamo andati a segno. Ho avuto poco tempo per tutte le cose che avrei voluto fare ma mi sono esercitato tantissimo alla lotta e alla meditazione. Da qualche giorno mi è venuta la febbre ma abbiamo già scoperto la causa ed è subito partita la cura mirata. Fra qualche giorno andrò finalmente a casa. Mi hanno già programmato il terzo giro che però sarà l'ultimo. Farò il famoso trapianto. Sarà molto impegnativo ma mi garantirà ottime percentuali che la malattia non si ripresenti più per il resto della mia lunghissima vita.
A voi la scelta del lato della medaglia. Io ho scelto molto tempo fa qualche lato della medaglia guardare. Scegliere un lato non vuol dire non credere che ci sia anche l'altro, anzi è proprio il contrario. Scegliere un lato è una decisione di massima consapevolezza dell'esistenza dell'altro. Scegliere il lato della lettura positiva sembrerebbe la cosa più facile ma lo è solo nella teoria perchè nella realtà è molto più facile scegliere la lettura negativa. Provate a riflette a quando sentite una storia o semplicemente guardate un telegiornale, quale è la lettura dei fatti che viene raccontata? Gli essere umani sono più attratti dalla lettura negativa delle cose sia che riguardino altri sia che riguardino se stessi. La lettura negativa da molte meno aspettative e quindi responsabilità, come si dice “si è già pronti al peggio”, “tanto peggio di cosi”, “il mondo è proprio uno schifo”... e altre centro frasi fatte che giustificano il brutto della vita. Accettare la negatività è più facile, non si deve dimostrare niente a nessuno, soprattutto a se stessi. Sappiamo tutti che la vita è uno schifo, ci viene insegnato da quando siamo piccoli: questo è solo un momento di passaggio, un momento di sacrificio per la conquista del paradiso. E invece no, scegliere la lettura positiva è il vero atto del libero arbitrio. Io scelgo di essere felice, io scelgo di lottare perchè qualsiasi cosa della mia vita sia comunque parte di un disegno di felicità. E' tutt'altro che facile e soprattutto richiede molte energie. Io vivo adesso. Scusate se vi sembrerò egoista ma non voglio sacrificare il mio adesso, l'unica cosa certa che ho, per un futuro che come vi ho già scritto non sarà mai parte della mia vita. Il futuro di adesso sarà il mio adesso di allora e quindi in quel momento del futuro sarò impegnato perchè sia un adesso felice. Il risultato non cambia, cambia il metodo.
martedì 23 febbraio 2010
LACRIME
CHIAVE INTERPRETATIVA DELL'AUTORE AL POST “CENERENTOLO E LA FATA HAWAIANA”
CENERENTOLO E LA FATA HAWAIANA
sabato 20 febbraio 2010
UNA STORIA PER DUE AMICI SPECIALI
Qualche giorno fa IlBravoRagazzo e IlSuoAmore si sono ritrovati a parlare del senso della vita, ultimamente gli succede abbastanza spesso. Parlavano della loro vita insieme e dei grandi valori della famiglia. Ad un certo punto IlSuoAmore ha raccontato di quando la primavera scorsa, prima di rimanere incinta del LaPiccola, la loro seconda bellissima bambina, era talmente in crisi nei confronti di IlBravoRagazzo che aveva iniziato a cercarsi una casa per trasferirsi con il IlPiccolo, il loro primo figlio. IlSuoAmore raccontava del disagio di non sentire più quel legame di pelle che aveva sempre caratterizzato il loro rapporto. Di non sentire più IlBravoRagazzo parte del suo essere. IlBravoRagazzo ascoltava e faceva finta di capire e cercava di condividere ma in realtà non stava capendo, era smarrito. IlBravoRagazzo non si ricordava assolutamente di una crisi cosi forte e profonda. Si, ricordava che avevano deciso di non andare in Brasile insieme ma per lui era più per una questione di organizzazione del lavoro che per voglia di stare lontani. Anche lui aveva notato che in quel periodo si era allontanato da IlSuoAmore ma era nato IlPiccolo. Pensava che non sentire più IlSuoAmore sulla sua pelle era solo la conseguenza del fatto che adesso fra loro due c'era IlPiccolo. Anzi pensandoci bene era convinto che le cose stessero andando finalmente bene perchè dopo anni erano riusciti ad avere un figlio e finalmente il lavoro gli stava dando qualche soddisfazione dopo tanti anni di duro lavoro e sacrificio. Avevano anche smesso di parlare di andare a vivere da qualche altra parte del mondo. Per IlBravoRagazzo tutto filava liscio e si sentiva di aver trovato un equilibrio. Finito di parlare IlSuoAmore lasciò da solo IlBravoRagazzo che iniziò una lunga e profonda riflessione sul suo rapporto con IlSuoAmore. Si guardò nel cuore e ci trovò tante cose nuove, IlPiccolo, LaPiccola. Una serie infinita di bellissimi ricordi di loro tre prima e di loro quattro dopo. Ma si rese però conto che per trovare quel legame che aveva caratterizzato il bellissimo amore fra lui e IlSuoAmore dovette scavare e scavare. Poi lo trovò. Si rese conto che si era lasciato trascinare dagli eventi e che non era stato lui a guidarli. Si rese conto che aveva perso il giusto valore del suo rapporto con IlSuoAmore. Aveva confuso la nascita de IlPiccolo come l'evoluzione del loro rapporto. Quando in realtà ha poi capito che è invece, una cosa molto più speciale. E' un'amplificazione del loro rapporto. Ma per poter essere un amplificazione in nucleo del rapporto deve rimanere sempre lo stesso, quel rapporto speciale di contatto, di unione e di condivisione. I figli e le cose della vita non devono mai sostituire qualche cosa devono sempre aggiungersi a quello che c'è già. Adesso IlBravoRagazzo ha finalmente capito. Come sempre è stato fortunato perchè ha avuto la possibilità sia di ascoltare con attenzione IlSuoAmore sia di avere il tempo per riflette. E sono due cose speciali perchè la vita di oggi ci porta sempre più a non ascoltare e a toglierci il tempo per riflettere sulle cose. Adesso IlBravoRagazzo impegnerà tutto se stesso per ricreare quel link di pelle fra lui e IlSuoAmore. Ed è sicuro che basterà un istante, solo un istante di consapevolezza. Un abbraccio e tutto tornerà al suo giusto posto. In una famiglia il cuore pulsante deve rimanere sempre il rapporto fra la madre e il padre. Sono loro il motore, l'anima. La loro unione, il loro rapporto sono le radici su cui tutto è costruito. E solo forti e salde radici ben legate al terreno possono far crescere un albero alto e rigoglioso in grado di sopportare anche le tempeste più dure.
Come ho detto nel titolo questa storia è per due amici, due grandissimi amici che forse stanno passando quello che IlBravoRagazzo e IlSuoAmore hanno passato la primavera scorsa. L'unico consiglio che posso darvi è prendere il vostro tempo per parlare e riflettere e soprattutto parlate e riflettete sui motivi per cui volete essere una famiglia. Non concentratevi sulle cose che non vanno, se volete costruire qualcosa concentratevi sui valori che vi hanno fatto stare insieme fino ad adesso.
IL DITO DI MIA MAMMA
CIAO MAMMA TI VOGLIO UN BENE GRANDE COME IL MONDO, E OGGI CANCELLO TUTTE LE TACCHE SUL MURO!!
UN SOLDATO E 100 GENERALI
I Generali di turno non combattono, dirigono perchè io ho una sola guerra da combattere, loro ne hanno tantissime da dirigere e seguire. E se i Generali di turno dovessero combatterle tutte a fianco del soldato non avrebbero le forze per arrivare alla pensione. I ruoli sono diversi e anche il modo di vedere la guerra. Loro sanno già a priori, quante guerre saranno vinte, quante saranno vinte ma con forti perdite e quante invece saranno perse. E' la legge dei grandi numeri. Sono le statistiche. Delle centinaia di guerre che vedranno nella loro carriera possono già prevedere i risultati. Per noi soldati invece non esistono statistiche, c'è solo un obiettivo vincere la guerra. Sconfiggere e distruggere il nemico. Niente numeri e variabili, solo il combattimento e la lotta. Far dialogare i Generali di turno e i soldati è quasi impossibile. I Generali di turno hanno sempre ben presente i numeri e con quelli comunicano con i soldati credendo che cosi il soldato non è ingannato, non è illuso. Ma noi soldati questa guerra possiamo solo vincerla o perderla, i nostri numeri sono sono 2. Ho vinciamo al 100% o perdiamo al 100%.
venerdì 19 febbraio 2010
UNA PROMESSA PER REGALO
Riceverai un sacco di baci, abbracci, di forti strette e per tua fortuna anche di regali. Oggi per la nostra famiglia è la festa alla vita. Tu sei la dimostrazione tangibile e concreta di che cosa meravigliosa può creare l'unione di due persone. Xandre io ti ringrazio perchè ci hai regalato due anni fa il miracolo della tua nascita. Da quel momento tutto è cambiato e tutto ha preso un nuovo significato per noi. Un significato più pieno e profondo, dalla tua nascita ho capito perchè sono nato io. Oggi non ci vedremo, il mio nemico mi sta tenendo ancora all'angolo e non mi lascia un attimo di respiro. Ma fra pochissimi giorni tornerò a casa e allora festeggeremo insieme. Ti prometto che staremo insieme tutto il giorno, istante dopo istante fino a quando non ti stuferai di me. Sarò li a giocare a palla, con le macchinine e mi farai vedere tutti i bellissimi nuovi giocattoli che ti regaleranno oggi. Ti farò io il bagnetto e ti metterò a letto. E mentre saremo li sdraiati uno vicino all'altro nel buio, tu mi racconterai tutto quello che ti sarà successo oggi.
Oggi il mio regalo per te è una promessa. La promessa che farò di tutto per rendere speciale e fantastico ogni giorno della tua vita.
XANDRE AUGURI DA PAPA'!!!!
giovedì 18 febbraio 2010
LO STAMBECCO
mercoledì 17 febbraio 2010
UNA STORIA PER A. E ALTRE DIVAGAZIONI
Però un tardo pomeriggio di Novembre mentre si trovava in cucina iniziò a sentire un leggere fastidio alla testa, un pulsare nella parte posteriore. I primi minuti non ci fece caso ma il pulsare si fece sempre più forte e insistente. IlBravoRagazzo iniziò a prestare attenzione alla cosa, andò in salotto e si sdraiò sul divano. Passavano i minuti e tutto il mondo intorno a lui poco a poco spariva. Rimaneva solo il dolore alla testa. Tutto de IlBravoRagazzo era concentrato su quel dolore. Ad un certo punto penetrò nei suoi pensieri l'idea: “E' sicuramente un ictus e sto morendo”. Il suo corpo iniziò a tremare e niente riusciva a tenerlo fermo. Un tremore forte e continuo e tutto intorno il niente. Solo il pensiero “sto morendo”. Ogni cellula del suo corpo era un fremito di panico. Voleva alzarsi, correre da sua madre per dirle che stava morendo ma non riusciva a muoversi. Era solo, paralizzato dalla paura ed era sicuro che stava morendo. Passarono una decina di minuti ma per lui fu l'eternità. Quando oramai non aveva più energie il tremore iniziò a diminuire e lui riuscì ad andare a sdraiarsi sul suo letto e li si addormentò. La mattina seguente si svegliò scosso per quello che era successo ma il mal di testa non c'era più e lui era ancora vivo quindi ricominciò una delle sue solite giornate. Raccontò la cosa a sua madre che però gli disse di non preoccuparsi che non era successo niente e che lui era uno che si faceva troppo suggestionare. Passò qualche settimana senza che succedesse niente di particolare. La solita vita: l'università, i lavori in casa, il sabato sera con gli amici. Tutto normale fino a quando una mattina, verso le 6 si svegliò e sentì che il cuore gli sta battendo in modo irregolare. Aveva un ritmo strano e batteva molto più forte e veloce del normale. Sperò che fosse solo una cosa passeggera e cercò di riaddormentarsi. Ma non ci riuscì, si sentiva il cuore in gola. Era sdraiato sul letto, non si muoveva ma il suo polso dava 120 battiti al minuto. Cosa gli stava succedendo? La sensazione era la stessa dell'altra volta. Panico. Si alzò e andò in bagno per fare pipi, tremava tutto e gli sembrava che il cuore gli stesse per scoppiare nel petto. Era solo, tutti dormivano, avrebbe voluto svegliare sua madre ma sapeva già che cosa gli avrebbe detto: “non ti preoccupare non è niente, ti stai solo facendo suggestionare”. Ma lui stava male, il cuore gli stava veramente galoppando nel petto, non era un'invenzione. Continuava e continuava a misurarsi le pulsazioni e solo e sempre sopra i 120 e a volte il cuore cambiava ritmo, saltando qualche battito. Tornò a letto e cercò di calmarsi ma ecco che arrivò il pensiero: “stai morendo e non ci puoi fare niente”. Iniziò a tremare forte e non ebbe più il controllo sul suo corpo e sulla sua mente. Solo panico. Era solo tutto il mondo non esiste più, c'era solo lui con il suo male. Poi si addormentò sfinito. Dopo qualche ora si risvegliò, il cuore batteva regolare ma dentro di lui qualche cosa era cambiata. Gli si era insidiato il panico della morte. I giorni seguenti, le settimane seguenti il suo umore peggiorò. Non voleva più andare all'università, uscire con gli amici. Fare qualsiasi cosa che lo facesse uscire di casa. Aveva paura di rivivere il panico della morte. Era cosciente che in quei due episodi lui non stava morendo veramente ma quello che aveva provato gli si era attaccato dentro e lui non voleva più riviverlo. Aveva paura di riprovare quel senso di perdita di controllo e di totale annullamento del mondo. Poco a poco si rinchiuse in se stesso perchè nessuno capiva veramente la sua paura. Nelle settimane successive ebbe ancora un paio di episodi, uno la sera della vigilia di Natale. Fortunatamente la madre esasperata dal comportamento de IlBravoRagazzo, decise di portarlo da un neurologo che gli prescrivesse degli antidepressivi. Poi arrivò la primavera, la prima vera fidanzatina e tante altre cose che gli riempirono la vita. IlBravoRagazzo negli anni successivi si è ritrovato molte volte a pensare a quel periodo della sua vita, alle sensazioni che ha provato. Si è chiesto mille volte quale fu la causa scatenante ma non è mai riuscito a darsi una risposta convincente. IlBravoRagazzo sa solo che da quel momento la sua visione della vita è cambiata. Ha capito che non bisogna passare un solo istante a pensare alle cose brutte della vita, perchè quei pensieri arrivano comunque da soli, e ha messo la felicità al centro del suo cammino. Adesso IlBravoRagazzo è diventato un uomo con una moglie fantastica, due bellissimi figli e un sacco di amici che gli vogliono bene. Sono passati più di venti anni da quell'autunno, la depressione è stata definita “il male del secolo” e tutti oramai definisco quegli episodi come “attacchi di panico”. IlBravoRagazzo non è mai guarito veramente perchè dentro ha ancora ben chiara quella sensazione di panico, gli è successo nel proseguo della sua vita di stare ancora male ma è sempre riuscito ad uscirne sapendo che prima o poi sarebbe tornato il sole anche dal buoi più profondo. Oggi IlBravoRagazzo sta affrontando una dura prova, una di quelle che impegnano ogni particella del proprio corpo e della porpria anima. Ma l'essere stato male venti anno fa è un fortissimo aiuto, perchè ha già affrontato la paura e il panico della morte e quindi può concentrare tutte le sue energie sulla sua guarigione.
Ho deciso di raccontarvi questa storia perchè oggi c'è un altro IlBravoRagazzo che non sta bene, anche lui è un super entusiasta, razionalmente sa che la vita è bella e che deve essere vissuta a pieno ma poi quando si ferma ed è solo gli sembra che nulla abbia più senso. Che non ci siano motivi per cui fare un'altra bracciata. Vorrei solo che questo IlBravoRagazzo sapesse che ne uscirà, forse non sarà facile e nemmeno veloce. Magari avrà bisogno di aiuto e di qualche supporto chimico. Ma quando ne uscirà, e ne uscirà, sarà sicuramente migliore, più forte e soprattutto apprezzerà ancora di più la vita. Il percorso della consapevolezza del bello della vita deve passare dalla consapevolezza della sofferenza. Caro il mio IlBravoRagazzo non credere che il senso della vita sia fare grandi cose, avere grandi progetti e grandi pensieri. Tutte cavolate, noi viviamo solo una lunga serie di successione di istanti. Quello che noi possiamo vivere è solo l'adesso. Il senso della vita è vivere a pieno l'adesso. Ok, ci sono i ricordi del passato e le idee sul futuro. Ma non saranno mai la nostra vita se non li prendiamo e li portiamo nel nostro adesso. Il classico errore dei nostri giorni è proprio cercare di prendere il nostro adesso e portarlo o nei bei ricordi del passato o nelle speranze del futuro. Ma questo vuol dire non vivere. Il passato e il futuro sono importantissimi ma dobbiamo prenderli e portarli nell'adesso. Il passato e il futuro sono fonti inesauribili di energie e sentimenti. Dal passato dobbiamo prendere le energie dei bei ricordi e i sentimenti provati nelle esperienze più significative. Dal futuro dobbiamo prendere le speranze di una vita sempre più felice.
Fino a qualche tempo fa ero convinto che l'obiettivo fosse molto più importante del metodo per raggiungerlo. Che una volta fissato l'obiettivo era il metodo che doveva cambiare in base alle esigenze e alla nuove circostanze. Oggi credo il contrario, credo che la cosa importante sia il metodo. Il come si fanno le cose. E' l'obiettivo che può cambiare in base al cambiamento delle circostanze. L'obiettivo non è la realtà, è una proiezioni delle nostre azioni nel futuro e quindi non è la nostra vita. Il metodo, quello che facciamo istante dopo istante invece è la vita, ed è quella la cosa importante.
E adesso torno a riposare...
martedì 16 febbraio 2010
SOLO UNA QUESTIONE DI CHIMICA
domenica 14 febbraio 2010
MAI ABBASSARE LA GUARDIA
venerdì 12 febbraio 2010
E' ANDATA!
giovedì 11 febbraio 2010
ANCORA IN PIEDI
mercoledì 10 febbraio 2010
SAPERE O NON SAPERE? NON SAPERE!
martedì 9 febbraio 2010
PURA CHIMICA
Questa mattina verso le 11.30, contro qualsiasi aspettativa mia e dei medici, ho iniziato a sentire un leggero languorino. Credo sia stato il training “pizza bianca romana”. Ho guardato nel cassetto del cibo per cercare qualche cosa da sgranocchiare. Nel cassetto si sono accumulati chili e chili di caloria dal dolce al salato passando da gusti improbabili. Ad un certo punto mi sono fermato è mi sono detto: “No, non c'è niente di sano. E' tutto cibo spazzatura, calorie, grassi idrogenati. Pura tecnologia alimentare. Ok, mi tengo il languore”. Chiudo un po' deluso il cassetto e mi giro verso la scrivania. Voltandomi mi impiglio nella flebo, guardo in cima al bastone di Mosè per vedere se è tutto ok, e cosa vedo? La boccia della chemio che da più di due ore mi stava iniettando nelle vene, goccia dopo goccia, il veleno per uccidere le mie cellula malate ma che per farlo mi ucciderà anche molte di quelle buone. Pura tecnologia chimica della farmaceutica... Ahh che buone le patatine all'aceto balsamico e i goldenfish con una favolosa gazzosa Lurisia unica cosa naturale del kit anti-languore. Chimica alimentare batte chimica farmaceutica 1 a 0.
lunedì 8 febbraio 2010
PESCI D'ORO
domenica 7 febbraio 2010
RISOLLEVIAMOCI IL MORALE
sabato 6 febbraio 2010
PASSO VERSO L'ORIZZONTE
LA PRIMA BRACCIATA
venerdì 5 febbraio 2010
TANTI AUGURI A VOVO
ECCOMI
mercoledì 3 febbraio 2010
SIAMO TUTTI DEI PESCI
IL GIRO DELLA MIA VITA IN 80 FOTO
martedì 2 febbraio 2010
NON CHIAMATEMI PIU' BRAVO RAGAZZO
Il primo mese passato qui è stato un momento di pausa, i quattro giorni passati a casa sono stati invece un momento di grande lavoro di riflessione ed evoluzione. Ho capito tante piccole cose della mia vita passata e presente. Ho capito alcuni meccanismi del mio carattere e dei miei comportamenti. Ovviamente non è stato un percorso che ho fatto da solo, c'era qualcuno ad aiutarmi. Un professionista. La cosa più importate che ho capito su me stesso è che il 23 dicembre ho smesso di essere un ragazzo e sono diventato un uomo. Il 23 dicembre la vita mi ha chiamato all'appello e mi ha detto che ero giunto ad una nuova fase. Il 23 dicembre la vita mi ha detto “adesso ci sei tu e la tua malattia da combattere e tutto il resto avrà valore solo se la sconfiggerai”. Se fino ad allora avevo sempre avuto la possibilità che qualcuno mi aiutasse facendo le cose al mio posto, che fossero lavorative o no, da quel momento non era più cosi. Solo io posso portare a termine questa lotta, posso essere aiutato dai medici e da tutti voi ma la battaglia la devo combattere e vincere io. E la differenza fra un uomo e un ragazzo è proprio questa, il ragazzo può sempre tirarsi indietro e lasciare che qualcuno più grande e forte di lui combatta al suo posto. L'uomo non può esimersi dal combattere. Non è una questione di età, ci sono uomini di 12 anni e ragazzi di 50. E' una questione di responsabilità. Ho lavorato molto sull'interiorizzare questo concetto, non è stato facile. Uno crede che sia il precorso della vita a guidarti fra le varie fasi. Prima bambino, poi ragazzo e in fine uomo. Si crede che non siamo noi a decidere quando passare da una fase all'altra ma che avviene e basta. Ma in alcuni casi invece il passaggio avviene per una presa di coscienza, così come è avvenuto per me. Prima pensavo che il considerarmi ancora un ragazzo fosse un valore aggiunto, un modo per “rimanere giovane”. Proprio qualche giorno fa una cara amica mi ha mandato un messaggio con scritto “Ciao bell'uomo, come va?”, e io le ho risposto “uomo a chi? Io sono ancora un ragazzo”, credendo che fosse la cosa giusta da dire. Adesso ho capito che la mia battaglia può essere vinta solo da un uomo e io voglio, devo vincere questa battaglia. Il ragazzo sarà sempre parte di me, del mio passato e del mio spirito. Ma adesso per vincere devo esser un UOMO. Il bravo ragazzo non c'è più.
lunedì 1 febbraio 2010
GIOCO DURO
SECONDO GIRO DI GIOSTRA
PS E CHE NESSUNO SI AZZARDI A DIRE BEN TORNATO!!!