sabato 24 dicembre 2016

Ascoltare tutto...

Il rumore silenzioso di una foresta che cresce, dell'energia del trasformare di milioni di alberi.

Il fare silenzioso di un Mondo che cresce, dell'energia del migliorare di milioni di persone.

Il rumore dirompente di un albero che cade, di una bomba che esplode, di un urlo di dolore.

Il sibilo del soffio di un bacio, del cuore in un abbraccio.

A noi il compito di ascoltare tutto con attenzione.

sabato 17 dicembre 2016

E' colpa di...

Ho l'amante, è colpa di mia moglia che non mi capisce. Sono grasso, è colpa della pubblicità delle bibite gasate che mi inganna. Ho fatto un lavoro in nero, è colpa dello Stato che è ladro. Ho parcheggiato nell'area per i disabili, è colpa del Comune che non ha fatto abbastanza parcheggi. Ho scaricato un film da internet, è colpa dei cinema che fanno pagare troppo i biglietti. Ho chiamato l'amico medico per saltare la lista d'attesa per la Tac, è colpa dell'ospedale che non compra un altro macchinario. Ho preso una multa, è colpa del Comune che vuole fare cassa. Ho perso un cliente, è colpa del concorrente che fa i prezzi troppo bassi. Non faccio sedere la vecchietta, è colpa delle Ferrovie che non mette abbastanza convogli. Non mi sono fermato, è colpa del gatto che si è buttato.

Ha l'amante, è un porco. E' grasso, è un ingordo. Lavora in nero, è un ladro. Ha parcheggiato nell'area dei disabili, è un mostro. Scarica i film da internet, è un pezzente. Ha saltato la lista d'attesa per la tac, è un infame. E' passato ai 100 all'ora, è un assassino. Ha perso un cliente, è un incapace. Non fa sedere la signora anziana, è un maleducato ignorante. Non si è fermato, è un verme.

Se cerco una colpa a un mio errore, quasi sicuramente sto evitano di prendermene la responsabilità, con l'impossibilità di imparare da questo e migliorare per non commetterlo più. Non posso imparare da un errore, se non parto dall'ammettere di averlo fatto, prendendomene la responsabilità.

Se giudico male una persona per l'errore che commette, quasi sicuramente non ho provato a mettermi nei suoi panni per capirne i motivi, con l'impossibilità di imparare dal suo comportamento errato. Non posso imparare da un errore commesso da un'altra persona, se non ammetto di poter compiere anche io lo stesso errore.

martedì 13 dicembre 2016

Ignoro tantissime cose e non solo...

Ignoro tantissime cose, dei miei studi non ricordo niente, spesso non metto le doppie e mi capita di scrivere ha senza h. Qualche congiuntivo l'ho uccido anche io. Non sono esperto di niente. Odio Siri e non riesco mai a trovare le cose con Google. Parlo malissimo l'inglese e non lo capisco. Di dialetto non se ne parla. Cammino poco, non ho mai fatto seriamente sport nella mia vita. Commetto un sacco di sbagli ogni giorno. Non so niente sul vino, giusto bianco e rosso, tre vitigni piemontesi che però non so riconoscere. Non mi piacciono le bollicine, mi danno acidità. Sto un sacco di tempo su Facebook. Mi capita di parlare male delle perso, sono pieno di dubbi. Ho viaggiato pochissimo. Mangio con la forchetta nella destra e il coltello nella sinistra e così apparecchio la tavola. Mangio da McDonald's, e non sono neanche sicuro che si scriva così. Mi mangio le unghie e anche le pellicine, che poi sanguinano e si sporca tutto, fino a quando non arrotolo e stringo il dito nel fazzoletto di carta. Da ragazzo non mi lavavo i denti prima di andare a letto. Non ricordo i titoli e i cantanti delle canzoni, ne gli autori e i titoli dei libri. Vedo 3 film all'anno. Un casino tra me e la mia ex moglie. Ho un mutuo da pagare. Compro il quotidiano ma leggo solo i titoli. Al semaforo cado in tentazione con l'igiene nasale, dico a tutti di rispettare le regole ma vado ai 180 in autostrada. Non ricordo le cose. Sono pieno di tante intenzioni e pochi fatti. Sono pelato. Ho buttato un sacco di gomma da masticare dal finestrino, ed è la cosa di cui più mi pento nella vita. Non chiamo mai gli amici, ho fatto soffrire della gente. Non dico abbastanza ti voglio bene a mia mamma e a mio papà. Mangio la carne e mi spiace per loro, ma un paio di gatti li ho tirati sotto con la macchina, e non mi sono fermato. Sono ansioso, ho mille paure e mi faccio mille pippe mentali. Odio il mio lato superstizione, e mi tocco quando vedo un carro funebre vuoto. Se ne vedo due in un giorno vado in para. Sono arrogante nel giudicare gli arroganti. Fino a due minuti fa pensavo che senziente fosse sinonimo di arrogante, mi ero confuso forse con saccente. Faccio finta di accettare quelli che la pensano in modo diverso da me. Sono razzista coi razzisti e comunque i più ladri e violenti sono quelli la, è una questione di razza. Se Renzi sia un ladro e un santo non lo so.

Sono sicuro di avere altri mille difetti ed è per questo che ogni giorno cerco di accettare come sono, di migliorarmi dove riesco e di imparare qualche cosa di nuovo con la curiosità.

Cerco di accettare i difetti degli altri, sperando che anche loro facciano la stessa cosa con me.

Quando ci renderemo conto che nessuno è perfetto, che tutti hanno qualcosa di migliore di noi, e noi di loro, finalmente, con animi sereni, inizieremo a guardare tutti insieme l'orizzonte, e non più i piedi del nostro vicino.

sabato 10 dicembre 2016

Scelgo la speranza

È arrivato il momento di scegliere, è arrivato momento di fermarsi un attimo per decidere. Io non credo, non credo che vincerà la rabbia, la paura. Non credo che siamo tutti dei ladri, dei truffatori, dei meschini, degli approfittatori. Si alcuni, ma io guardo le persone intorno a me, guardo i loro cuori, attraverso i loro occhi e vedo cose diverse. Vedo persone deluse, persone sfiduciate, persone spaventate. Persone inconsapevoli. Persone che vorrebbero agire, reagire ma non trovano la forza, persone che si sentono sole, abbandonate. Persone con grandi cuori e grandi sogni nascosti, che hanno paura di tirar fuori, che hanno paura di vivere per non rischiare di rimanere deluse.

È il momento di scegliere se far vincere la speranza o far vincere la paura. Io scelgo la speranza, io scelgo di guardare, di ascoltare le tantissime persone oneste. Scelgo di stare dalla loro parte, scelgo di essere come loro. Scelgo di ignorare con forza gli impostori, che per i loro interessi ci vogliono far tremare di paura, che ci vogliono immobili, paralizzati. Che non vogliono che reagiamo e agiamo, con la forza della speranza, per un mondo migliore, più libero, più giusto. Dove l'unione delle diversità, la condivisione di diverse esperienze saranno gli strumenti più potente per costruire il nostro futuro, il futuro di chi verrà dopo di noi.
Lo dobbiamo a chi ha sofferto, lottato, a chi ha combattuto, a chi ha patito la vera fame per costruire il mondo di cui oggi ci lamentiamo tanto, ma che per loro sarebbe un paradiso.

Scelgo di ignorare, di non ascoltare i disfattisti, gli uomini con i manganelli, i cerca colpe, gli urlatori. Scelgo di mettere le mie energie nel fare per un mondo migliore, nel dare fiducia alle persone, nel trarre dalle mie paure l'energia per trovare il coraggio di accettarle per poterle superare.

Scelgo la speranza che sarà più forte la voglia di un mondo migliore che la paura di cambiare.

Ok proviamoci, ok facciamolo.

Ok proviamoci.
Oggi sono particolarmente abbattuto, stanco. Questa notte non ho dormito a causa di una fastidiosissima tosse. Devo fare un lavoro molto importante per venerdì ma non riesco a iniziare, parto e mi fermo. Parto, mi fermo e mi demoralizzo. Mi gira la testa, se mi concentro sul mio corpo, sento dolore, nausea e la testa che gira. È da un paio di settimane che mi sembra di avere problemi nel concentrarmi, nello stare nella realtà. Arrivo da un periodo molto faticoso, sia per il fisico sia per la mente. Tanto stress e bocconi amari da ingoiare. Sarà così ancora per un bel pezzo. Dall'altra parte, il mio corpo, la mia mente chiedono riposo. Lunedì inizio un'altra settimana di terapia, sarà l'undicesima quest'anno. Sono a terra, mi è difficile scappare dai miei incubi, dalle mie paure.
Ma, ok proviamoci.
A questo stato mi ci ha portato la mia mente, ci sono arrivato io da solo. Gli eventi, i fatti, tutto quello che è fuori di me, sono le scuse, le giustificazioni ma mai la causa. È un periodo difficile ma anche intenso e ricco di nuove cose. Faticoso ma anche vivo. Sono io, che non sto più lottando, sono io che non sorrido più.
Ok, facciamolo.
Se dovessi morire domani, la cosa più stupida da fare adesso, sarebbe piangermi addosso. Sarebbe, raccontare le mie pene, le mie sofferenze. Dare soddisfazione a quella parte di me, che cerca compassione, che cerca un "poverino". Se dovessi morire domani, oggi DEVO vivere. Quante volte l'ho detto, quante volte l'ho scritto. DEVO chiudere gli occhi, respirare, indossare il mio miglior sorriso e trarre dalle cose belle della vita le energie per affrontare la realtà, accettano che il mondo è imperfetto ma consapevole che sono io che guido il mio destino, che scelgo la realtà da vivere.

martedì 6 dicembre 2016

Una tavola rotonda con i cavalieri del NO e del SI, ma tutti senza spada...

E poi adesso, mi piacerebbe tanto che ci sedessimo a una tavola rotonda per ascoltare chi ha votato NO e chi ha votato SI. Un ascolto aperto, totalmente attento alle parole, non per sapere perchè hanno votato SI o NO, non per contestare o approvare le motivazioni, ma un ascolto per capire e cercare di vedere la realtà come la vedono loro, per capire le loro ragioni. Sono sicuro che tutti hanno scelto, il proprio SI o il proprio NO, con le migliori intenzioni, sicuri che fosse la scelta giusta. 

Mi piacerebbe riuscire a farlo, perché ci permetterebbe di ampliare la nostra visione del mondo, della realtà. Perché ci permetterebbe una maggiore consapevolezza dei tanti punti di vista, con la speranza di trovare una visione comune, su cui costruire quell'unione di intenti e di azione necessaria per migliorare veramente questa realtà, questo mondo. 

Per fare questo dobbiamo avere tutti la grandissima capacità di ammettere di poter avere torto, la capacità di essere aperti alla visione degli altri. 

Mi piacerebbe tanto perchè è evidente che in questo momento gli Italiani hanno almeno due visioni della realtà molto diverse, apparentemente impossibili da coniugare, e l'unica certezza che ho è che per migliorare la situazione, dobbiamo agire tutti insieme, e farlo in fretta. Lo dobbiamo ai nostri figli.