martedì 15 febbraio 2011

BATTETE AL RITMO DEL COSMO

Il Paolo mi ha regalato un bellissimo libro. Un libro che sto leggendo e che è pieno di buoni insegnamenti. Il principale è “ama te stesso”, concentrati sull’amarti e tutto cambierà. E’ banale ma come sempre, sono le cose banali e semplici ad essere più vere ma dimenticate.
Viviamo in un mondo che ci spinge a concentrarci sui nostri difetti, sulle nostre mancanze e incapacità. Il mondo ci dice: ”cerca i tuoi difetti e lavora su te stesso per eliminarli, così sarai una persona migliore”. Ma con questo atteggiamento ci dimentichiamo i nostri pregi, proiettiamo su di noi i nostri pensieri negativi. Vediamo la nostra parte peggiore e dimenticando quella migliore. Ci auto limitiamo. Invece banalmente se ci concentrassimo sui nostri pregi, sulle nostre capacità e cercassimo di esaltarle tutto girerebbe al contrario. Proietteremmo su di noi i nostri pensieri positivi. Banale, vero? Eppure difficilissimo da realizzare senza prenderne prima coscienza.
Da quando ho letto e riflettuto su questa piccola e semplice verità, ho cercato di amarmi, di evidenziarmi i miei pregi e di concentrare le mie energie su questi. Dimenticando, o meglio accettando i miei difetti come parte del tutto. Il primo risultato è stato acquistare più sicurezza e autostima. Poi la paura di fallire è diminuita liberando molte energie positive. Una semplice verità e una grande conquista.
Sono quindi un paio di giorni che ho trovato un nuovo equilibrio. Tutto questo fino a questa sera quando parlando con mio fratello della mia situazione, si sono ipotizzati i possibili scenari. “Ovviamente” gli scenari più problematici, quelli che prevederebbero una gestione complessa e critica.
E con questi pensieri è tornata la sensazione di vertigini, di incapacità di controllo legata all’incertezza del futuro. L’idea di dover affrontare altre prove e di non esserne all’altezza.
Poi mio fratello è partito e ho deciso di scrivere questo post per ritrovare con le parole la forza per pensare a me in positivo.
L’importante è adesso, l’unica mia realtà è l’adesso e adesso ho le forze per sorridere, per pensare a me come capace di affrontare qualsiasi cosa. Adesso io ci sono e voglio esserci.
Dentro ho tutto quello che mi serve, e fuori c’è solo quello che io, che io adesso decido ci debba essere. E fuori voglio il bello della vita. Voglio l’amore di Yara e dei bambini. Voglio l’energia dei sorrisi di Xandre e la tenerezza di Kiki. Fuori voglio voi che già mi avete dimostrato che uniti possiamo sconfiggere qualsiasi brutto pensiero.
Vi voglio adesso e per sempre qui al mio fianco. Sia che siate qui o dall’altra parte dell’universo.
Il mio cosmo è la mia energia. Io ci sono, chiudo gli occhi e sento il cuore battere, sento il mio corpo battere, sento il mio cosmo battere. Io ci sono e sono vivo, vivo di energie positive.
Vi chiedo di esserci anche voi, voglio sentire battere anche voi. Battete, battete al ritmo del cosmo e fatevi sentire da me!!!

giovedì 10 febbraio 2011

TUTTI MI VOGLIONO INSEGNARE QUALCHE COSA

E’ strano. Non saprei se è una cosa che sto notando solo adesso ma è sempre stato così, oppure se la gente si comporta così con me solo adesso perchè sono stato malato.

Così come? Così come... che tutti mi vogliono insegnare qualche cosa.
Incontro una persona per caso e finiamo a parlare della mia malattia, non è difficile visto che ho sempre la mascherina, ed ecco che scatta il suggerimento/insegnamento. Dovrebbe provare questo o quel trattamento/infuso/pozione. Ho sentito, ho letto, ho praticato, ho imparato questo, quello e quell’altro. E’ io che per educazione ascolto, condivido e faccio pure la faccia stupita/interessata/grata.

Ok sono un pò falso, anzi sono proprio un falso perchè in realtà sto pensando: “ma cosa ne sai? neanche mi conosci, non sai che cosa ho avuto, che cosa ho passato e credi di potermi aiutare solo perchè hai letto tutte le edizioni di Corriere Salute? Ma va a ....”.

Questa sera è stato il colmo, ho incontrato una persona che mentre parlavo con un’altra ha sentito che raccontavo del mio trapianto di midollo. Mi si è avvicinata e mi ha detto: “ma lei ha mai fatto qualche cosa oltre alla medicina tradizionale?”, io ho risposto “in che senso?!?”, “nel senso che ha mai pensato a sottoporsi a terapie alternative”, e io un pò stizzito “no, ho deciso di concentrare tutte le mie energie sulla medicina moderna”, speravo così di tagliare corto.
Il tono stizzito non è bastato, anzi ha scatenato una reazione uguale contraria. Questa persona ha iniziato a coprirmi di giri verbali per convincermi a sottopormi a una seduta con lei che pratica una disciplina, apparentemente innominabile visto che le ho chiesto dieci volte come si chiamasse questa disciplina ma senza mai ricevere risposta. Mi ha detto che non mi sarebbe costato nulla, che... e qui arriva il bello... che non mi avrebbe fatto pagare perchè voleva “DIMOSTRARE” che la sua terapia funziona anche con la leucemia.
Avete capito, questa voleva usarmi come cavia!!! Ma come cXXXO si può pensare di andare da uno che ha fatto tre mesi di camera sterile, tre cicli di chemio, una TBI e un trapianto di midollo e dirgli “ma vorrei provare su di te questa terapia....”. Posso solo dire incredibile e spaventoso e... ma che gente c’è in giro.
Comunque settimana prossima vado a casa sua per fare una seduta della sua terapia... tanto non pago niente ;O)

mercoledì 9 febbraio 2011

URLA SENZA VOCE

Ragiono, penso e ci ripenso. Mi sembra di avere tutto sotto controllo. Mi sembra di riuscire ad avere le capacità e le forze per affrontare qualsiasi situazione. Mi sembra di essere pronto per i grandi chiarimenti. Ma poi, ma poi mi trovo a urlare senza voce. Sono li, davanti alla situazione tante volte immaginata e gestita, e non riesco a dire una parola. Muto assoluto. Dentro ribollono tutte le emozioni che credevo di aver placato.
Sono arrabbiato. Vorrei dire, spiegare, capire e trovare la via per un futuro più sereno. Ma niente, solo urla senza voce. Dentro la grande delusione che invece di placarsi si gonfia di dolore e rabbia. Quanto vorrei che fosse lui a dire la prima parola. Vorrei che fosse lui a spiegarmi, a rassicurarmi, promettermi un futuro migliore e invece muto assoluto.
Quante volte è stato il mio eroe, quante volte è stato il mio punto di partenza e di arrivo. Ora invece è solo la mia rabbia più grande, la mia delusione più forte.
Mi dicono che il mio problema è che credo che le persone possano cambiare, possano tornare sui propri passi e ammettere di aver sbagliato, promettere di cercare di non sbagliare più. Invece solo conferme della delusione.

lunedì 7 febbraio 2011

INCERTEZZA

Molte volte mi fermo e cerco di capire che cosa sia cambiato nella mia vita, che cosa mi ha insegnato questa esperienza o cosa mi ha fatto dimenticare. Mi chiedo se sono diverso o se diventeró diverso.
Guardandomi dentro non vedo grandi cose, non vedo grandi verità da cui attingere una nuova saggezza. Vedo una vita stanca, vedo tante preoccupazioni ma soprattutto vedo tanta incertezza.
Oggi durante il viaggio in macchina verso Milano stavo pensando un nuovo progetto lavorativo e ai possibili risvolti futuri di questo. Preso dall'entusiasmo ho iniziato a fantasticare e ha proiettare tante immagini di un grande sviluppo e successo di questo progetto ma ... ma ad un certo punto è arrivato un tarlo. Il tarlo dell'incertezza sul mio futuro. Il tarlo di non sapere se posso contare su un futuro.
Ok, nessuno ha la certezza del proprio futuro. Si possono fare le solite mille congetture: ma se attraversando la strada finisci sotto una macchina... o se vieni sbranato da un cane mentre fai la spesa... o se vieni rapito dagli UFO! Ma tutti sono liberi di fantasticare sul proprio futuro.
Ecco questo io non risco più a farlo, non riesco più a proiettare la mia vita nel futuro senza il tarlo dell'incertezza.

domenica 6 febbraio 2011

IL MONDO MI FA PRURITO

Mi prude tutto, non riesco a stare fermo. Non c'è momento in cui non mi pruda una parte del corpo. Vorrei chiudere gli occhi e riposare ma non posso, c'è una parte del mio corpo che prude. Io non posso grattare, io non devo grattare e anche se grattassi niente cambierebbe perchè la parte che mi prude è dentro. Non ho unghie per grattare il mio prurito.
Il mondo mi vede agitato, mi vede stressato, mi vede stanco. Il mondo crede di potermi essere d'aiuto ma non capisce che è lui la causa del mio prurito.
Se solo mi lasciasse riposare, proprio adesso che i bambini e Yara sono lontani e potrei chiudere gli occhi e ascoltare il vuoto. C'è il dolore della lontananza ma anche la sete di silenzio e tranquillità.
Il mondo non capisce che da quando mi sono ammalato la mia vita è dentro un frullatore e adesso ho voglia di fermarmi e ascoltare il mio respiro. Ma il mondo non capisce, lui soffre di mania di protagonismo e crede che la sua presenza non possa che fare bene.
Io devo stare solo, devo ritrovare me stesso. Devo ritrovare il mio equilibrio. Non ho più voglia di urlare grida mute.
Fino a dieci anni fa credevo anch'io che non sarei mai sopravvissuto senza il mondo al mio fianco ma ora sono un'altra persona. Ora io sono il mio universo.
Mi arrabbio e mi sento in colpa, ma più mi sento in colpa più mi arrabbio.
Ho detto al mondo che volevo stare solo ma no, il mondo crede di saperla più lunga di me e quindi dice che non devo stare solo.
Io ho bisogno delle energie dell'universo per ricaricarmi. Ho bisogno dell'armonia del cosmo. Invece il mondo è negativo, il mondo mi costringe a bruciare energie per gestirlo, per non farmi inghiottire dalla sua negatività. Ma il mondo queste cose non le capisce. Anzi, crede proprio il contrario.
Il mondo mi entra nella pancia e mi gira le budella, il mondo mi entra nel cuore e mi avvelena il sangue, il mondo mi entra nella testa e mi riempie di domande senza risposta che mi fanno impazzire.
Il mondo che credevo fosse il mio universo adesso è il mio infermo.