mercoledì 6 luglio 2016

Cerca il cedro, passerà.

Chiudo gli occhi, mi bruciano troppo, non riesco a tenerli aperti. Mi accorgo che ho le spalle contrade, mi fa male il collo. Chiudo gli occhi e rilasso le spalle. Un giramento di testa. Chi sa da quanto tempo sto contraendo i muscoli, da quanto sono così teso. Settimane o mesi? Un profondo respiro. Il profumo di cedro del Libano della bellissima macchinine che mi ha regalato Matteo ieri. Altro giramento di testa. Ancora gli occhi chiusi, il ticchettio dell'orologio appeso al muro, la ventola del Pc e Monique che batte sulla tastiera. Tutto sembra sospeso.
Torno li, l'occhio destro brucia anche da chiuso. Ho ancora le spalle contratte. Rilasso due. Respiro profondo alla ricerca del cedro. Ok, proviamo:"non fa male", concentrati, "non fa male". Fa male. Perdo il controllo, scatto, voglio picchiare un pugno sulla scrivania e urlare. Passa. Mi calmo, rilasso tre. Brividi. 10 minuti e parto per Torino per una cena di lavoro. Sono stanco, ma comunque sarò stanco comunque. Non ci penso e andrò. Facendo non ci penso.
8 minuti e parto, devo tenere ancora gli occhi chiusi. Magari aiuta. Ci sarà il sole basso e farà male. E' come avere sempre un granello di sabbia nell'occhio, certe volte anche un dito. Gli occhi sono lì, vicino alla mente. Non riesci a distrarti, credi di pensare ad altro ma in tutti i tuoi pensieri c'è quel fastidio. Cerchi allora il fastidio, ed è l'occhio. Non ricordo come era vivere prima, senza il fastidio. Il dolore. Non sfregarlo, può solo peggiorare. Tieni gli occhi chiusi. Cerca il cedro. Passerà.
Vado, mangerò sicuramente bene.

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