giovedì 15 settembre 2016

La mia opinione così come è. Come un'opinione e non una certezza, senza pre e post giudizi...

Accusare la tecnologia, internet e i social per i recenti drammatici episodi del suicidio di una giovane donna e del filmare uno stupro invece di agire per evitarlo, è come accusare i produttori di automobili delle morti negli incidenti stradali.
Non è lo strumento a fare la differenza, è sempre il modo in cui si usa. La differenza la fa chi uso lo strumento.

Vietando l'utilizzo delle automobili e dei camion, in Italia ci sarebbero almeno 3.000 morti in meno all'anno, sì 3.000 morti in meno all'anno, un solo divieto e 3.000 morti certi in meno ogni anno.
Pensate che alla fine, l'automobile è stata inventata solo un centinaio d'anni fa, i miei tris-nonni hanno vissuto in un mondo senza automobili, non sarebbe una cosa "mai vista", anzi.

Ma con automobili e camion cosa abbiamo conquistato? Libertà, possibilità di realizzazione personale, possibilità di conoscere e vedere, possibilità economiche.
Senza automobili, perderemmo la possibilità di poter crescere scoprendo il mondo, senza automobili non potremmo scoprire neanche quel mondo che ci circonda a pochi chilometri. 

Non i miei tris-nonni, ma io sono cresciuto e ho vissuto buona parte della mia vita senza tecnologia, senza internet e i social. Era meglio?
In certi momenti, quando sono in coda in tangenziale o non trovo parcheggio, penso, forse si starebbe meglio senza automobili. Leggendo alcuni post, pensando a quante ore passo leggendo Facebook, penso, si forse si starebbe meglio senza internet.
Poi quando arrivo a destinazione, e vedo per la prima volta una spiaggia stupenda, vado tutte le sere dai miei figli che sono al mare, ritrovo i miei amici di un tempo per una pizza fra risate e felicità, penso, è molto meglio adesso.
Poi quanto scopro con 2 click come si cucina il riso alla cantonese, come si scrive in russo acqua minerale, quando parlo con i miei amici che vivono dall'altra parte del mondo, guardando con loro le fotografie del loro primo figlio, quando scopro che hanno sviluppato una nuova applicazione che ti aiuta a fare più attività fisica e dopo 10 minuti la sto usando anche io, quando resisto 1 mese in camera sterile perchè mi sfogo ogni giorno per un'ora su Periscope, penso, è molto meglio adesso.

Con la tecnologia, internet e i social abbiamo conquistato una libertà immensa, quella del sapere, condividere e avere le informazioni per capire. Con internet e la tecnologia, annulliamo gli spazzi.

La differenza la facciamo noi, noi che utilizziamo lo strumento. Se non vogliamo più che accadano episodi come quelli descritto all'inizio, se vogliamo che ci siano meno morti sulle strade, siamo noi che dobbiamo cambiare, è la società che deve cambiare, lo strumento non c'entra.
Dobbiamo ripartire dall'educazione, dobbiamo partire dal senso civico, cioè il senso del rispetto per gli altri, del rispetto delle regole e della comunità. Partiamo da noi, per essere poi modello per i nostri figli, riprendendo l'importantissimo e fondamentale ruolo dell'educazione in famiglia.

L'educazione, il rispetto e il senso civico si insegnano ai propri figli soprattutto dando l'esempio, non solo spiegando o facendo leggere dei libri. Soprattutto NON delegando ad altri questo importantissimo compiuto.
Le nuove generazioni fanno e faranno, soprattutto quello che ci hanno visto fare.
Il senso civico è una cosa che si insegna rispettando le cose comuni, non buttando la carta, i mozziconi delle sigarette per strada. Si insegna, non insultato gli altri, chiedendo scusa e ringraziando. Si insegna facendo piccole cose ma tutti i giorni e sempre. Si insegna facendo quello che si dice.
Non servono soldi, ma tempo, coscienza, impegno e buon senso. Serve agire per quello che vogliamo sia il nostro mondo fra 30 anni, quello che io chiamo il Mondo che vorrei.
Sono sicuro, voglio essere sicuro, che la maggioranza di noi vuole un mondo migliore, un mondo dove tutte le persone hanno le stesse possibilità di realizzare i propri sogni, dove ognuno è libero di fare quello che vuole ma senza danneggiare gli altri, dove tutti lavoriamo per il bene comune. Dove i soldi sono uno strumento del fare e non il fine, dove tutti agiamo per tutelare il nostro ambiente sia naturale sia sociale. Dove le diversità sono il valore. Perché questo Mondo Migliore arrivi, noi dobbiamo agire, NOI, nel nostro agire quotidiano.

1 commento:

Ricordate... solo cose positive!