giovedì 13 ottobre 2016

Cosa voterei se avessi in mano adesso la matita indelebile.

Per definizione, in un mondo imperfetto, non ci sono voti perfetti. C'è chi dice che ci sono voti meno sbagliati e chi invece dice che ci sono voti più giusti. Sapete del mio ottimismo, e quindi scelgo la seconda opzione.

Cercherò di votare al referendum il "più giusto" possibile. Ovviamente secondo la mia consapevolezza e la mia conoscenza dei fatti che avrò al momento in cui terrò in mano la matita indelebile. Sicuramente lo farò con le migliori intenzioni, quindi un voto imperfetto per dato di fatto.

Qualche giorno fa, ho iniziato ad approfondire la questione, ho cercato di capire meglio il merito del referendum. Ero convinto di voler, dover votare per il merito del referendum. Credevo che la questione fosse di dover decidere se fosse meglio l'attuale articolo della costituzione o quello proposto, cioè capire se il nuovo articolo rende migliore il nostro sistema di gestione e governo della Nazione e di conseguenza votare SI o NO.

Ho letto qualche articolo e post, ho sentito dibattiti alla radio, il risultato è stato solo più confusione.
L'argomento è talmente complesso che è facilissimo dare una lettura positiva o negativa allo stesso merito, in entrambe i casi con ottime argomentazioni. Una delle argomentazioni più diffuse è che l'attuale articolo della costituzione ha poche parole, invece quello nuovo ne ha molte di più. In questo caso, varrebbe la pena di riformulare tutta la costituzione, sintetizzandola in "Usate il buon senso e fate i bravi".

Non sono comunque riuscito a trovare niente di obiettivo e non inficiato dall'opinione politica di chi esprimeva il parere. Anche i più neutrali, alla fine esprimevano una scelta di opinione e mai di merito. Credo perché troppo difficile, forse impossibile, trovare un'oggettività sul merito.
La cosa più obiettiva possibile, è leggere i testi dell'attuale costituzione e di quella proposta, ma ovviamente è impossibile comprenderne tutte le sfumature e implicazioni, per un profano come me e per il 99,99% degli Italiani, con la maiuscola per rispetto.

Sfortunatamente non sono politicamente schierato, questo vuol dire che non posso fare mio nessuno slogan di qualche leader politico e ripeterlo a me e agli altri, fino alla matita indelebile. Poi, tanto, chi se lo ricorderà più. (NdA, qualche hanno fa abbiamo fatto un referendum per abolire le preferenze, oggi il movimento politico, innovatore e di maggior successo, vuole una legge elettorale basata sulle preferenza).

Allora ho fatto un passo indietro e ho cercato di capire se oltre alla questione di merito, su cui credo impossibile per me scegliere con obiettività la migliore soluzione, ci fosse qualcos'altro su cui poter decidere. Sarà, ma a questo referendum, voglio proprio votare.

Sono emerse subito due questioni legate al voto del referendum. Renzi Si, Renzi No, potere politico, e Cambiamento Si, Cambiamento No, potere del controllo consolidato.
Per la questione di Renzi Si o No, faccio appello alla saggezza e lungimiranza di Eleonor Roosevelt che ha detto: "Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti e piccole menti parla di persone". Non voglio considerarmi una piccola mente, quindi non parlerò di persone e questo non perché non mi piace Renzi, ma perché preferisco parlare di idee ;O). Poi il potere politico non mi interessa perché, con questo sistema, è un gioco fra di loro, dove io sono comunque escluso, chiunque governi.

Cambiamento Si o No? Qui mi è facile scegliere, io sono per il cambiamento. Ci sono due evidenze che mi spingono a questa scelta: la prima è che in un mondo imperfetto tutto è perfettibile, e quindi cambiando si può migliorare, la seconda è che il sistema attuale NON FUNZIONA.
Cambiare, sì, implica la possibilità di sbagliare ma da soprattutto la possibilità di migliorare ed evolversi. Se si sbaglia si imparare comunque cosa non si deve fare, in modo che si possa provare un'altra via di miglioramento.

Credo anche che chi dice che cambiare è sbagliato, con le due evidenze scritte sopra, è solo perché vede nel cambiamento la possibilità di perdere il controllo e quindi il potere che ha acquisito nella situazione statica attuale.

Se avessi in mano adesso la matita indelebile, voterei SI. Un SI per il cambiamento, ma fino al 4 dicembre ho ancora tempo per cambiare idea, ovviamente cercando di migliorarla...

Concluso con...

E se la questione fosse che le persone di buon senso, proprio perché di buon senso non si metterebbero mai in politica? Allora ci vogliono persone di buon senso con forte senso civico, disposte a impegnarsi, consapevoli di tutto quello a cui andranno incontro, ma disposte a farlo per il bene comune e soprattutto delle future generazioni.

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