venerdì 23 aprile 2010

PRIMA PROVA DI CAMBIAMENTO

Una delle cose che ci chiediamo sempre io e Yara durante i nostri incontri amoroso pomeridiani è quanto questa esperienza ci ha e ci stia cambiando e se in bene o in male. La speranza è in un cambiamento positivo che ci permetterà in futuro di avere una visione della vita e soprattutto un comportamento vicino ai valori che condividiamo. Se non fosse così non potremmo certamente giustificare tutto quello che ci è successo. Pensare che invece sia stato un momento di insegnamento ci aiuta ad accettarlo e a renderlo parte delle nostre vite, anche se sappiamo che alla fine saremo comunque noi a decidere quanto ci ha cambiato e come. Oggi sono quattro mesi dal mio primo ricovero, un po' d'acqua è passata sotto i ponti e potrei iniziare a fare le prime considerazioni ma mi sono riproposto di aspettare fino a quando non avremo qualche certezza in più sul decorso della malattia e soprattutto di essere tornato, per quanto possibile, alla mia vita normale. Elaborare quello che mi è successo adesso è prematuro e soprattutto sarebbe inquinato dall'ambiente dell'ospedale. E' ovvio che questa vita non mi va bene e quindi che c'è un fortissimo stimolo al cambiamento e al volerla migliorare, ma il dubbio è: “quando sarò tornato alla normalità, vorrò ancora fare dei cambiamenti nella mia vita? Oppure tornato tutto come il prima del 23 dicembre, tirerò solo un sospiro di sollievo e tirerò dritto per quella strada già tracciata qualche anno fa?”. Io voglio cambiare, voglio dare più importanza alla mia famiglia e alla nostra felicità. Io voglio condividere più cose con loro e vivere una vita meno accentrata sul lavoro. Ed è per questo che spero che questi quattro mesi mi lasceranno comunque dentro un segno tale da non cadere nel tranello di preferire la vecchia strada per la nuova. Ma per saperlo ci vorrà ancora qualche mese o forse qualche anno.
Ieri ho avuto la prima prova da superare. Verso le 10 mi è arrivata una e.mail per conoscenza da uno nei nostri clienti più importanti che si lamentava e che minacciava di interrompere il rapporto. Una di quelle e-mail che ti rovina non la giornata ma la settimana, se non il mese intero. Ho iniziato a sentire quel leggero panico che serve per lo stimolo per l'adrenalina, fondamentale per affrontare il problema, e ho subito cercato di contattare l'ufficio per avere più informazioni e farmi spiegare. La mia testa ha iniziato a macinare supposizioni e ipotesi su cosa fosse successo e su come risolvere la situazione. Attività celebrare totalmente inutile perchè non avevo nessun tipo di informazione. Dopo due minuti ho iniziato la seduta con la psicologa che subito mi ha chiesto cosa era successo perchè non riuscivo a stare fermo sulla sedia. Ero agitatissimo, non riuscivo a concentrarmi su quello che mi diceva. Il mio cervello era totalmente impegnato dal problema di lavoro. Fortunatamente dopo qualche minuto mi sono detto che tanto non avrei potuto fare assolutamente niente, che i miei collaboratori erano perfettamente in grado di affrontare e risolvere il problema e che la mia guarigione rimaneva senza ombra di dubbio la mia principale ed unica priorità. Tutte le mie energie dovevano e devono essere impegnate solo per quello. Non so se ho superato o no la prova, una cosa è sicura che non ho più chiesto niente in ufficio. Sono riuscito a distaccami dal problema.

2 commenti:

  1. Ciao fratellino!
    Silviapensiero sulla prima parte del testo: guarda che se non te ne sei accorto la tua vita E' GIA' CAMBIATA e con la tua quella di tutti (non solo di Yara) quelli che ti stanno intorno. Ricordati che sei nel "qui e ora" e lo sarai anche quando uscirai di lì. Anche se tu volessi sforzarti al massimo per ritornare a vivere come prima, non ci riusciresti più perchè tutti i tuoi giorni sono su di una linea evolutiva che è in costante cambiamento e che non può più tornare a quello che era prima. Certo ci saranno giorni in cui ti sembrerà di fare le stesse cose che facevi prima, di usare le stesse parole e le stesse dinamiche che ti erano così familiari ma porteranno, comunque, il segno dell'esperienza. Quindi le percepirai diversamente perchè saranno totalemente diverse. Perchè tu sarai completamente diverso: avrai strumenti completamente nuovi per elaborare gli eventi della tua vita. Anzi li hai già e li stai già usando.
    Silviapensiero sulla seconda parte del testo: hai visto? Analizza la dinamica: 1) evento esterno di rilevante importanza (Hamer docet) = primi segnali di una reazione molto simile a quella che avresti avuto in passato. 2) elaborazione dei dati da parte tua utilizzando gli strumenti nuovi di cui l'esperienza ti ha dotato = decisione di reagire in modo diverso. 3) lasso di tempo di cui il tuo corpo vecchio ha avuto bisogno per interiorizzare il nuovo messaggio emotivo (nervosismo e tensione) = con il passare del tempo diventerà sempre più breve 4) naturale ridimensionamento del problema e ricollocazione nella sua giusta dimensione = senso di non appartenenza alla dinamica (che prima ti era completamente familiare) 5) intervento della sorella maggiore che recita "brutto cafone, insensibile e zotico che scrivi minchiate...ma dov'eri quando è stata distribuita la parte cognitiva del cervello?! Ti auguro che tutti i fiori del tuo terrazzino al quinto piano delle case Aler appassiscano contemporaneamente e di non trovarti mai sulla mia strada che ora ho il mercedes e ti stendo, deficente!!!" Oh, adesso mi sento meglio....
    TVB, Sil

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  2. da ora in avanti vedrai la vita in un modo diverso .... da un' altra ottica ... un ottica strana ... che solo te e la tua famiglia e Yara potrete avere ... vedrai tutto in modo diverso ..
    non piu come prima ...

    e tutto ti sembrera' strano e in certe occasioni ringrazierai persino di essere stato nei 18 .. , e avrai talvolta a che fare con gente che non ti capira' certe volte e non vedra' allo stesso vostro modo ... ci puoi scommettere, ma solo perche ' non ha avuto la fortuna-sfortuna di stare su quella famosa navicella 18 --- che per sfortuna o fortuna, ripeto, ti riesce a donare un'altra visuale di vita ...
    una cosa e' certa ... ti sentirai spesso diverso .. diverso dagli altri, ma non assolutamnte per quello che hai avuto, ma solo perche da ora in poi sarai solo un privilegiato, un fortunato ... per essere stato su quella navicella , su cui non tutti possono mettere piede ...garantito
    regrds
    paolo

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Ricordate... solo cose positive!