martedì 23 febbraio 2010

LACRIME

Sono qui sdraiato in questo letto. Anche oggi è stata un'altra giornata dura. Una giornata di tensione e vorrei piangere. Non per disperazione ma per liberazione. Ho bisogno e voglia di sentire quelle calde gocce scendere dalle mie guance. Ho bisogno di sentire il mio corpo percorso dai caldi brividi dei singhiozzi. Ho bisogno soprattutto di sentire il conforto di un pianto liberatorio, di uno sfogo incontrollato di tutti i sensi. Ho bisogno di un momento di perdita di controllo. Ho bisogno di piangere. Ma non ci riesco. Non trovo più le lacrime. Mi sono guardato dentro il cuore, ho guardato anche infondo, infondo ma non le ho trovate. Ho guardato allora nella mente e nello spirito. Ma niente lacrime. Si, delle lacrime le ho trovate. Sono quelle dei bei momenti, sono le lacrime di gioia, quelle che amplificano i sentimenti positivi. Sono le lacrime che ho pianto quando ho visto Yara raggiungermi sull'altare accompagnata da Fabrizio, di quando sono nati Xandre e Kiki. Ma delle lacrime di cui ho bisogno io questa sera neanche l'ombra. Sono un uomo arido di lacrime. Ma dove saranno finite? Le ho già piante tutte? Ma se ci penso bene nella mia vita da adulto ho pianto veramente molto poco, anzi pochissimo. Un paio di volte non di più. E neanche pianti a dirotto, giusto il minimo indispensabile. Ecco, forse è proprio questo il motivo, ho lasciato che la mia fonte di lacrime di essiccasse. Ho sempre cercato di tenere il controllo, di impormi che piangere era un segno di debolezza e fragilità e che non bisognava farlo. Piangere non era da uomini. E adesso sono qui sdraiato in questo letto e non mi sento ne debole ne fragile, mi sento solo un uomo che ha bisogno e voglia di piangere ma non ci riesce.

7 commenti:

  1. Ciao Ale !!! Le lacrime sono scese a me a partire dalla storia per due amici speciali fino a quello che hai scritto oggi. Ehi hai visto? Non riesco a parlarti al telefono e allora mi sono impegnata e sono arrivata anch'io al tuo blog!! Sei sempre nei nostri pensieri, miei e delle tue vecchie amiche abbiatensi che non vedono l'ora di riabbracciarti. Stasera ho guardato con la mia chiara le foto del compeanno del tuo piccolo. Mi ha fatto un sacco di domande su chi eravate. Spero che quando tutto questo per te sarà finito, troveremo davvero il modo per riunire le nostre famiglie e avere il modo di far conoscere anche i nostri bambini. Alexander è bellissimo. Per non parlare di Rebecca Rose. Da mamma posso capire quanto deve essere stato triste per te quel giorno che non hai condiviso con il tuo bimbo. Però impegnati a guarire il più in fretta possibile e recupererai tutto... Un giorno mi dovrai spiegare come l'Ale che ricordo io possa scrivere nel modo meravigliosamente profondo che ti incanta ogni volta, ad ogni riga.... Cavoli sei un grande anche in questo!!!!!Per fortuna dovrei essere io la prof... Per ora ti abbraccio forte forte. Bacio

    RispondiElimina
  2. Te ne ho già parlato in privato di chi aspetta troppo ad esprimere la sua sofferenza. Bisogna rispettare il proprio momento emotivo. La propria forza si manifesta anche in questo.

    Ulisse l’astuto guerriero, l’implacabile guerriero piange davanti alla corte di Priamo nel raccontare il dramma delle sue guerre, si denuda completamente nei suoi sentimenti ed emozioni originati in passato e nel presente di fronte all’intensità della vita. Piange anche per ribadire l’attaccamento alla sua Itaca.
    Nella tua navicella in odissea fra chemio, bracciate vigorose, lucide analisi, visioni, illusioni, scalate, brusche discese ti ammiro sinceramente per il tuo denudarti qui a RadioBlog. Fino in fondo.
    Ti ammiro veramente. Non sono un tipo da blog ed ho cominciato a scriverci proprio per questo.
    Aggiungi a questi sfoghi controllati quello incontrollato del pianto liberatorio.
    Piangi amico mio, da guerriero quale tu sei, e la tua Itaca sarà più vicina.

    Un abbraccio
    Massimo

    RispondiElimina
  3. Massimo,
    non ho avuto la possibilità di dirtelo quando ci siamo visti a Lurisia ma...grazie. Grazie per voler così sinceramente bene a mio fratello.
    Silvia

    RispondiElimina
  4. Le lacrime di chi soffre non si vedono perchè si trasformano in stelle...e stasera il cielo è pieno di stelle ...quelle di Alessandro, di Jordan...dei vostri genitori che soffrono con voi!!! Resistete...siete dei grandi!!!Maura

    RispondiElimina
  5. torno da Lione , leggo il tuo post e rimango un po stupito, evidentemente devo rispiegarti il tutto e quelle pagine non sono servite tanto .. un viaggio a vuoto ... e anche lungo
    riprovo ..
    caro Ale testa e cuore sono esattamente l opposto .. razionalita' contro irrazionalita' allo stato puro, e uno non puo' pretendere di comandare l altro .. la tua testa non puo' pensare di dire al cuore ora piangi ... e viceversa .. il cuore quando piange non puo' dire alla testa fammi smettere, ...

    vediamo se con una ennesima metafora capisci meglio .. cuore e lacrime sono strettamente collegate, lacrime e di gioia e di dolore escono sempre e arrivano direttamente da quell' organo, usando gli occhi .. ma arrivano sempre e solo da li ..
    vedi il cuore come un rubinetto, una botte, un magazzino di acqua che deve essere aperto ogni volta che e' saturo, per far uscire l' accumolo di acqua-lacrime e accoglierne di nuova, piu' pulita ... e fresca .. dovresti capire al volo visto che tratti acqua nella vita ..

    pero' non siamo noi che possiamo aprire e svuotare questo rubinetto, non e' la nostra testa, le uniche cose che possono aprirlo
    sono esterne a noi, e si chiamano emozioni.. sono fattori esterni , impulsi di felicita' o di dolore e sono solo questi che possono accedere e aprire quel rubinetto chiamato cuore... non la testa quindi .. ora tu dirai, con tutte le emozioni e scosse fortissime sia positive e negative ( si anche positive .. anche se ti sembrera strano) che ho ricevuto dal 23 dicembre come mai quel rubinetto non viene ancora aperto ??
    ora la spiegazione qui sotto
    .. quel rubinetto si apre solo quando e' completamente saturo di acqua, dopo che arriva a riempirsi ed e' compltamente pieno .. il tuo rubinetto evidentemente e' talmente grande e infinito che ci vorranno ancora mesi o anni prima che si riempira' di nuovo ... una volta aperto, esce tutto , la botte si svuota, e poi deve essere riempita nuovamente, perche l acqua gli arriva da una falda in maniera naturale e non e' l uomo che puo' riempirla ..

    RispondiElimina
  6. ti sei mai chiesto perche' alcune persone a matrimoni o funerali piangono e altre invece no ??
    non perche alcuni hanno il cuore e altri no, ma semplicemnete perche' ci sono rubinetti piu duri e difficili da aprire, e altri piu' morbidi e facili, ma prima o poi, nel bene o nel male tutti si aprono, le emozioni sia negative di dolore che positive di gioia, alla fine ci riescono sempre, perche e' lo stesso rubinetto che chiede di essere aperto quando e' saturo.. e solo ESCLUSIVAMENTE per stare meglio.

    .. sia che piangi per dolore sia che piangi di felicita' alla fine stai sempre meglio .. e' matematica, perche' ti svuoti e ti senti sempre piu' leggero e pronto a ricevere acqua nuova ..

    ora quindi e' chiaro che il tuo rubinetto non e' ancora al limite , per la capacita' cubica che ha .. come gia detto, e per il fatto che il tuo permette solo ad acqua limpida di accedere, e potra' stare ancora chiuso per un po' ..

    e sicuramente avrai altri mesi ora in cui accumulerai tantissima acqua pulita fino a riempirlo ...
    e alla fine saranno le semplici emozioni che ti dara' la tua famiglia al tuo definitivo ritorno a casa che lo apriraranno per svuotarlo... e li non vorrei essere nei panni di Yara che dovra' chiamare i pompieri e idraulici di Cuneo per allagamento .. anche perche' allora il tuo rubinetto verra' aperto con estrema irrisoria facilita' senza intoppi o impedimenti e da li usciranno solo lacrime di felicita', acqua tersa accumulata a fatica in questi mesi ..

    e svuoterai la botte per loro, loro che sono quelli assetati in cerca di acqua, ma di quell acqua solo che arriva da quella botte, non pensare di essere te l' assetato !

    tornando alla prefazione iniziale .. testa e cuore sono l opposto, ma quando l obbiettivo di entrambi e' comune , allora succede l impossibile, il vero dramma catastrofico in senso positivo, questo e' quello che succedera' nel buco nero ad ottobre e tu sai gia tutto..

    ora beviti un bel bicchiere di acqua lurisia ..

    regrds

    RispondiElimina

Ricordate... solo cose positive!