giovedì 18 febbraio 2010

LO STAMBECCO

Paolo, come promesso nel suo commento al mio post di ieri, mi ha mandato la fotografia dell'animale che secondo lui più mi rappresenta. Come potete vedere è uno stambecco femmina che domina il mondo dalla quota di 3.100 metri sul livello del mare. A voi i commenti!
Io mi sento onorato.

7 commenti:

  1. non e' un caprone Ale..giuro !!... anche se non ha le corna alte ..ma questo perche e' una femmina !!
    e quella che scambi per una campana attorno al collo, non e ' che una fascia di riconoscimento che mettono addosso agli stambecchi i guardia caccia del gran paradiso!!

    la prossima volta andro' alla ricerca del maschio
    con le corna lunghe e alte .. apposta per te !

    ciao bello ..

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  2. lo stambecco deve sentirsi onorato...
    Fiona

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  3. ...come potete vedere è uno stambecco femmina?! Sorry, e noi di pianura da cosa dovremmo accorgercene?!
    Comunque - essendo io sicura si trattasse di un'aquila (magari femmina) davanti all'immagine di uno stambecco mi sto ponendo un po' di domande. Profonde.
    Ora rifletto e poi scrivo.
    Bacio. TVB. Silvia

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  4. Si capisce che è femmina dalle dimensioni ridotte delle corna. Il maschio abbiatuato a lottare per il territorio le ha almeno il triplo....

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  5. l aquila domina ed e' padrona, piu' potente vero, ma quasi senza guadagnarsi cio' che ha .. bastano 2 colpi di ala ed e' gia' lassu e padrona, senza fatica e senza incontrare ostacoli

    nello stambecco vedi invece chi arriva in vetta dopo un percorso, scalando, e in qualsiasi condizione ambientale avversa, li puoi vedere anche in pieno inverno in cima alle vette dopo percorsi e salti fatti nella neve..
    e quando e' in cima e' "padrone assoluto"

    PS per SIL
    MA SE STAI IN BIA NON LI VEDRAI MAI SIL !!!!!! ..al maximo qualche cinghiale nel ticino ..

    un bacio cugina

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  6. ma che bià e bià! In questo momento, sono in lista d'attesa per varcare la soglia dei 18 mq ma da dove sono il max che mi riesce di vedere sono i lupi della valle di Nivolano! Stambecchi....nada!

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  7. Non riesco a star dietro a tempo e rispondere a tutte le magnifiche evocazioni che tu ed il blog proponete : il nuoto nel mare della vita, le montagne da scalare, “obiettivo o metodo “ il cosa o il come, il presente da vivere pienamente ed il rapporto con il passato e futuro . La fame di vita di Alessandro, ristretta nei 18 mq, esplode con vigore e ne sono contento. Chi l’avrebbe detto che la sua navicella ci portasse così lontano. In territori e per odissee personali così ricche di significato

    Amo molto il mare (e il nuoto) e amo molto le montagne ( e salirle).
    E’ stata una bella idea quella dell’animale di montagna. Non c’è niente di meglio di un animale selvaggio libero per creare un’immagine suggestiva.
    La montagna ha un grande valore per me. Dall’oblò dei 18 mq si vedono molte montagne e, se fossi nella tua posizione, cercherei di richiamarne spesso l’immagine, la presenza.

    Una magica presenza come magica , per me, è la salita, passo dopo passo che riserva sempre incontri belli : il bosco con i suoi odori, gli animali, le assolate pietraie, il silenzio….
    La salita con una dose giusta di sudore e fatica, scandita dal nostro respiro e dagli incontri magici.

    Anni fa la ragazza che sarebbe diventata poi mia moglie mi diceva che di ritorno dalle gite in montagna, soprattutto da quelle in solitario, avevo occhi diversi. Era vero perchè mi sentivo diverso.
    Forse rispetto al nuoto il salire la montagna ha un carattere di maggior controllo mentale anche se non manca di meravigliose emozioni da non spiegare razionalmente, da sentire e basta.
    Forse la salita con il suo sforzo cosciente e la meta nel cuore rappresenta ogni volta un’ iniziazione in cui ci si misura coi propri limiti per vedere di superarli. E una volta in vetta una bella sensazione di soddisfazione ed umiltà nello stesso tempo, l’impagabile vista sul panorama e soprattutto su sé stessi . Vedi più chiaro dentro di te . E anche fuori di te, gli occhi ti si schiariscono. La montagna dalla misteriosa bellezza con le sue asprezze ,i percorsi obbligati , i passaggi delicati, pone “chiari” limiti al nostro egocentrismo e ci fa maturare nella salita
    Sì. Bella la foto dello stambecco: giustamente impettito, fiero ma senza superbia, padrone dei suoi passi.

    Massimo

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