sabato 20 febbraio 2010

IL DITO DI MIA MAMMA

Mia mamma ha un dito, o meglio ha Il Dito. Precisamente è l'indice della mano destra ed è registrato alla CIA come un'arma di distruzione di massa. Il Dito è in grado di polverizzare, annullare, annientare, rendere zero qualsiasi cosa gli si ponga davanti. Se vi trovate davanti a mia mamma e vedete che sta alzando Il Dito verso di voi, scappate, correte, sparite. Questo non è un suggerimento, è una regola di sopravvivenza. Fortunatamente per l'umanità intera Il Dito è attaccato alla mano, la mano al braccio, il braccio al corpo e li in mezzo al petto c'è il cuore di mia mamma. Un cuore cosi grande e pieno di amore che riesce ad annientare l'incredibile pericolosità de Il Dito. Vi racconto questo perchè oggi è stata qui da me e mentre parlavamo ad un certo punto mi sono trovato Il Dito puntato verso il petto. Ho guardato Il Dito e sul mio volto si è formata una espressione di panico mista a disperazione. No, no, giuro non ho fatto niente di male!!!! Non ho rotto io il vaso di cristallo di Venini. Sono diventato piccolo, piccolo. Un playmobile. Poi Il Dito si è abbassato e tutto è tornato normale. Non mi ricordo il motivo del gesto ma Il Dito mi ha riportato alla mia infanzia. Al rapporto fra madre e figlio. Il rapporto molte volte conflittuale, in cui la madre di dice o ti impedisce di fare determinate cose per il tuo bene ma tu non capisci. Tu credi che sia solo un suo capriccio per imporre il suo potere e per limitare la tua libertà. Il Dito ha ridato il senso alle cose della mia infanzia, io figlio e lei mia mamma. Un equilibrio-disequilibrio che dura da sempre. Il Dito è forse più mio che suo, io sono quel dito. Io sono stato per nove mesi parte del corpo di quel dito. E' una cosa scontatissima ma impossibile da immaginare. E' come l'idea dell'infinito e dell'eternità. Concetti spiegabili e comprensibili ma non immaginabili. Sono i limiti dell'uomo. Ho 38 anni e per il primi 20/25 anni della mia vita mia mamma è stata la cosa più importante. Non mi vergogno a dirlo ma io sono stato un mammone, un gran mammone. Non sono andato all'asilo perchè “volevo la mamma”. Senza la mamma al mio fianco non muovevo un passo. Il mio punto di riferimento era lei e tutto la mia realtà passava attraverso di lei e i suoi occhi verdi. Poi ad un certo punto c'è stato il giusto distacco. Ovviamente non indolore. Ancora oggi, nonostante ci vogliamo bene come solo mamma e figlio si possono voler bene, nei nostro rapporto c'è sempre un po' di conflitto. Un po' di dolore di non essere più quell'unica cosa che eravamo.

CIAO MAMMA TI VOGLIO UN BENE GRANDE COME IL MONDO, E OGGI CANCELLO TUTTE LE TACCHE SUL MURO!!

1 commento:

  1. Bellissimo:
    "Il Dito di una mamma è collegato al cuore" ...
    Mi hai commossa!
    Bacione. Zia E.

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Ricordate... solo cose positive!