domenica 28 febbraio 2010

IL MIO CARCERIERE

Ho appena riletto il mio ultimo post e forse le quattro settimane di isolamento iniziano a fare effetto sulla mia stabilità mentale. Speriamo che questa settimana ci sia la grande svolta nei miei valori e mi mandino a casa altrimenti preparatevi a leggere l'impossibile. Da cui subito mi dissocio. Io continuo a far finta che sia tutto normale e soprattutto tutto sotto controllo ma non è cosi. Questa realtà che vorrei far passare come normale mi sta mandando fuori di testa. Sto perdendo i punti di riferimento, sto perdendo l'equilibrio. Arrivo alla sera sfinito perchè lotto tutto il giorno per mantenere pensieri equilibrati, pensieri che possano aver senso anche fuori di qui. Vivo lottando contro l'ossessione di essere rinchiuso in questi 18 metri e di non poter scappare. Se fossi almeno rinchiuso in un carcere ci sarebbe qualcuno e qualcosa messo li apposta per non farmi scappare. Potrei tentare, sognare di farlo. Liberare la mia mente progettando la grande fugo. Invece qui la porta è aperta, volendo potrei prende e andare quando voglio, nessuno mi tratterrebbe. Nessuno mi inseguirebbe per riportarmi in camera. Qui il mio carceriere sono io. So che li fuori c'è quello che voglio e che mi manca ma so che c'è anche la possibilità di perderlo. Questa settimana ho avuto un paio di momenti molto difficili, momenti in cui non riuscivo più a resistere a stare in questi 18 mq, momenti in cui avrei dato tutto per essere a casa mia con la mia famiglia. Momenti in cui ero solo davanti a una porta aperta. Io carcerato e carceriere. Sono stati momenti durissimi. Sono arrivato al limite ma fortunatamente la ragione ha prevalso per un soffio di energia.

4 commenti:

  1. ...per favore non cadermi adesso...
    Aleconscio vai a rileggerti il post prevedente e quello prima ancora almeno un milione di volte...sono le cose più belle che tu abbia scritto da due mesi a questa parte!
    Bacio, Sil

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  2. ciao Alessandro, scriverti da una casa rumorosa e con un sacco di problemi non da molto la dimensione dei tuoi 18mq...ma forse questa dimensione non la voglio concepire o comprendere, non tanto per poco rispetto verso di te: quello c'è e non è cambiato negli anni.
    Non la voglio concepire un po'per l'umana paura difficile anche da riconoscere, un po' per l'illusione di essere capaci, volendolo, di renderlo un passaggio da dimenticare in fretta.

    in questi momenti mi tornano in mente un sacco di cose, principalmente legate a quei corsi da fuori di testa che ho fatto dopo il ryla...diciamo che ero abbastanza fuori pure io...però era bello vedere che in effetti questi sogni si trasformavano in realtà...e che realtà!

    vorrei che la tua immaginazione facesse lo stesso e ti portasse in fretta fuori di li, con le stesse magiche illusioni che diventano realtà...

    ti abbraccio forte, muoviti che ti stiamo aspettando!!!

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  3. Ciao Alessandro,
    leggere queste tue pagine è diventato per tanti ed io sono fra questi un momento irrinunciabile della giornata. Visto da fuori dei tuoi 18 mq, immaginiamo una realtà fatta da uno scrittore che quotidianamente ci lascia la sua pagina di riflessione . E tutti noi glie ne siamo grati. Pare paradossale: ma in questi momenti , se ti fermi a riflettere, ti rendi conto di come la nostra percezione della vita sia sempre parziale e legata ad una propspettiva particolare. La profondità delle tue riflessioni sulla vita, la famiglia o altri argomenti che tutti noi, e sono convinto, te compreso, diamo per scontati qunando tutto fila liscio, sono un insegnamento importante. Mi viene da invitarti a continuare queste tue considerazioni anche quando, ormai tra pochi giorni, lascerai i 18 mq per goderti la tua famiglia prima del rush finale che ti riporterà definitivamente tra noi. I casi della vita portano spesso le persone a perdersi di vista: ma esiste sempre una sorta di filo invisibile che prima o poi torna fuori, riallacciando legami all'apparenza interrotti.

    Un amico rotariano

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  4. La prigione della mente è la peggiore e non è il tuo caso che è caratterizzato da consapevolezza, apertura e generosità mentale.
    La prova nella navicella però è molto dura. Hai tanta forza dentro e non so quanti di noi sarebbero forti come te.
    Tieni duro. Guarda verso Spinetta. Guarda le montagne. Quello che ti dà energia.
    La bellezza è lì che ti aspetta.

    Un abbraccio
    Massimo

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Ricordate... solo cose positive!