martedì 5 aprile 2016

Polvere dalla vecchia vita...

Eccomi, "tutto pronto", manca solo di staccare dal muro il poster del mio ultimo anno e poi sono pronto. 10 minuti e finisce anche la flebo dell'antibiotico, poi una sacca di rossi per la carica finale e si aspetta il taxi per casa (scherzo, ovviamente viene Yara)...

Manu mi manda un messaggio, con cappellini da festa, per il mio ritorno a casa. Io le rispondo "calma, si festeggia al traguardo, non al primo giro"... e lei mi risponde "iniziamo a festeggiare ogni piccolo passo! Come quando i bimbi imparano a camminare .... non festeggi quando inizia a correre!!!"

Si, la mia affermazione è polvere della mia vecchia vita. Non esiste rimandare la felicità... e penso di avervelo, scritto, detto, cantato e urlato. Bisogna essere felici qui e ora.
Proprio nel momento in cui ho veramente un motivo per esserlo, cosa succede? Ecco le mie vecchie convinzioni che affiorano, ecco che il cervello mi ripropone lo schema/modello vecchio e sbagliato.

Perché ho detto che si festeggia al traguardo? Per scaramanzia e paura. Semplice e devastante. Rischiamo di rinunciare ad essere felice per "scaramanzia", ok la paura ci potrebbe stare, è parte della nostra natura, ma la "scaramanzia" proprio no.

Incredibile non ammettiamo di poter noi gestire la nostra vita ma ammettiamo che sia qualche cosa "fuori" da noi a gestirla.

Quando ho visto i cappellini della festa di Manu, il mio cervello ha tirato fuori tutte le volte che mia nonna mi ha detto "non farlo, che porta sfortuna". Era peccato pensare che le cose potessero andare bene. Meglio pensare al peggio, al massimo si conferma. Se pensi al meglio, poi quasi sicuramente rimani deluso, e per reggere questo schema mentale di paura, la scaramanzia ci sta benissimo!

Quante volte, mi è capitato, vi è capito di ragionare e agire così.

Di che paura stiamo parlando? Della paura di essere delusi. Non stiamo parlando della paura che le cose possano andare male, altrimenti fino all'ultimo spereremmo, e ammetteremmo di poter essere essere felici.

Rimandiamo la felicità per la paura delle delusione. Ok, ipotizziamo di accettarlo come schema, ma poi arriva il momento e le cose vanno effettivamente bene, e noi come reagiamo? Non festeggiamo, non siamo felici, perché "già siamo stati fortunati che sia andato tutto bene, meglio non festeggiare. Non chiediamo troppo." Vi ritrovate? Io un sacco di volte nella mia vecchia vita.

Quindi non festeggiamo in anticipo per scaramanzia, superstizione e paura della delusione. Non festeggiamo nemmeno quando poi le cose vanno bene, perché "già siamo stati fortunati". L'idea è che di norma le cose vanno male.

Schema sbagliato: "Non voglio essere felice, perché ho paura di pentirmi di esserlo stato nel caso le cose andassero male. Se sono felice potrei portarmi la sfortuna di essere poi triste"

Schema giusto: "Voglio essere felice qui e ora, se le cose vanno bene sarò ancora più felice, se le cose vanno male, almeno per un po' sono stato felice e tutta la mia vita ci ha guadagnato"

4 commenti:

  1. È proprio così! Sei stato molto bravo a mettere questi pensieri nero su bianco.. bisogna essere felici e festeggiare, anche se per poco o forse per un po' di più!!

    RispondiElimina
  2. Viviamo intensamente ogni istante della nostra vita perchè è unico e meravilgioso!
    Qualsiasi cosa ci accade ha un suo significato e ci porta ricchezza e luce. Abbandoniamo il dogma dell'espiazione cattolica che ci hanno infuso e viviamo per realizzare il nostro percorso. Sono felice di conoscerti Alessandro!

    RispondiElimina
  3. grande Alessandro! Condivido pienamente e cerco di vivere anch'io nella felicità...con tanto affetto, Chiara

    RispondiElimina

Ricordate... solo cose positive!