Entriamo in questo negozio stranissimo. Tante luci, colori,
suoni, sono voci ma noi non lo sappiamo ancora, e fa freddo, tanto freddo.
Fuori dal negozio stavamo benissimo, tutto tranquillo, ovattato ma soprattutto
faceva caldo. Non siamo per niente felici di essere entrati in questo negozio.
Fuori stavamo molto meglio, ma siamo dentro, non sappiamo perché ma siamo
dentro.
Nel negozio, ci viene data un’automobile. Piccola, senza
nessun optional, con un motore con pochi cavalli. Noi non abbiamo la patente e
nessuno ci ha nemmeno mai spigato cosa è un’automobile. Appena entrati nel
negozio, delle persone vestite strane, con dei camici, delle mascherine e dei
guanti ci hanno preso letteralmente in braccio e ci hanno messo
nell’automobile. Sempre queste persone vestite strane, spingono noi e la nostra nuova macchina nel negozio vicino.
Qui le cose sembrano più tranquille, meno luci e rumori,
voci più basse ma sempre freddo e disagio fisico. Veniamo accolti da due
persone, gentilissime con noi. Ci mettono la benzina, lavano la carrozzeria e
continuano a dire a noi e a tutti quelli che entrano nel negozio quanto sia bella
la nostra macchia. Passano tutto il tempo a curarsi della nostra automobile.
Passiamo tantissimo tempo in questo negozio, sempre con
queste due persone, a cui iniziamo a voler bene. Iniziano anche a
dirci di provare a guidare, ci dicono di non preoccuparci, di
provare che tanto ci sono loro per qualsiasi cosa.
Non ci spiegano però come funzionano i comandi.
Noi siamo intraprendenti e ci proviamo. Davanti a noi
abbiamo delle “cose”, una rotonda, altre a forma di leve. Ci sono delle lucine
e dei numeri. Iniziamo a toccare e schiacciare tutto. Ovviamente i risultati
sono disastrosi ma la macchina inizia a muoversi. Sobbalza, gira, frena.
Ci prendiamo gusto e iniziamo sempre di più a schiacciare,
girare, muovere e provare. Ogni tanto sbagliamo e andiamo contro il muro del
negozio, roviniamo anche la macchina ma le due persone gentili sono sempre li a
consolarci e ad aggiustarla.
A ogni accelerata, incidente, ogni cosa che facciamo con la
macchina loro sono li a dirci bravi! E’ bello ci fa sentire bene, ci toglie la
paura e quindi noi continuiamo con i nostri esperimenti. Abbiamo anche capito
che c’è il clacson e lo suoniamo e suoniamo ancora. I due sono felici anche di
questo.
Il nostro è un modello di automobile speciale, perché più
passa il tempo e più diventa grossa e aumentano gli optional.
Quando iniziavamo finalmente a stare bene e a divertirci,
più chilometri e meno muri, le due persone ci spingono fino alla scuola guida.
A differenza di quanto uno potrebbe pensare, nella scuola
guida, la prima cosa che hanno detto è “non muovetevi, non accelerate e state
fermi dove siete”. E cosi siamo stati per tutto il tempo. Una cosa veramente frustratane.
La cosa bella della scuola guida è che non siamo gli unici in macchina. Ci sono
altri come noi, abbiamo tutti macchine diverse, e con loro ci divertiamo.
Gli istruttori parlano tutto il giorno, ci spiegano come è
fatta la macchina, quali tipi di strade ci sono e soprattutto ci parlano delle
regole e dei cartelli stradali. Ci raccontano un sacco di storie di altre
automobili che hanno girato per le strade del mondo.
Quasi tutti i giorni ci fanno fare degli esami sui cartelli
stradali, pochissime volte ci fanno andare sulle strade a provare le nostre
macchine.
Stiamo anni in questa scuola, e la nostra automobile
speciale continua a diventare più grande, potente e bella. Noi iniziamo a
prendercene cura, vediamo che più è bella la nostra automobile più siamo
ammirati e alcune volte addirittura invidiati. Iniziamo a comprare delle cose
per la nostra automobile. I maschi le gomme allargate e le marmitte più grosse
e rumorose, le femmine invece cambiano colore e cerchi delle ruote tutti i
giorni. A noi piace essere un po’ stile rally, infangati e puzzare un pò,
invece le signorine sono sempre pulitissime e profumate di nuovo. Più o meno
abbiamo messo tutti la radio. I pochi che possono permetterselo hanno il
cellulare integrato nel cruscotto dell’ultima generazione a 12 pollici. Sono i
più invidiati, lo vorremmo tutti quel cellulare.
Ogni giorno finita la scuola guida, torniamo nell’altro
negozio, dove ci sono le due care persone. Però adesso sono meno attente e ci
fanno meno complimenti, si preoccupano principalmente di metterci la benzina,
di cambiarci le gomme e tenere il motore in efficienza. A noi non interessa più
di tanto di loro, anzi se ci facessero trovare la tanica di benzina vicino al
box dove stiamo di notte a riposare, sarebbe il massimo.
Finalmente abbiamo finito la scuola guida! Siamo pronti,
siamo tutti in strada. Eccoci finalmente a sfrecciare per le vie del paese.
Oramai la nostra automobile speciale non cresce più, siamo alla versione
definitiva. Per un po’ continuiamo a tornare dalle due persone care per la
benzina, per farci dare i soldi per comprarci l’ultima versione degli optional
per l’automobile e quando abbiamo qualche problema con il motore.
Loro ci hanno però avvisato che ci aiuteranno ancora per poco e che dobbiamo trovare noi il modo
di “mantenerci”. Non abbiamo capito bene cosa intendono, abbiamo però capito
che non ci daranno più la benzina e i soldi e che prima o poi dovremo comprarci
un box nostro.
La regola di vita della scuola guida, “è più figo chi ha
l’automobile più bella”, vige anche qui fuori. Anzi qui è estremizzata, guidiamo
principalmente per avere i soldi per rendere la nostra automobile più bella.
Ci sono delle strade, dove guidandoci sopra guadagni dei
soldi, le chiamano le strade dei soldi. Più chilometri uguale più soldi.
Facciamo chilometri e chilometri ogni giorno per guadagnare
qualche soldo in più. “Chilometri uguale soldi” è la nostra regola di vita. Non
ci interessa dove andiamo, l’importante è macinare chilometri. I più bravi e
fortunati guidano nelle strade dei soldi delle città o sulle autostrade dei
soldi, ma le automobili sono tante e le strade dei soldi meno, quindi alcuni di
noi per guadagnare sono costretti a guidare tutto il giorno in strade dei soldi
sterrate e polverose, nel fango o nel catrame. Ci sono talmente tante
automobili e poche strade dei soldi, che alcuni di noi non riescono nemmeno a
uscire dal box la mattina.
Si, ci sono le strade normali,
quelle vicino al mare, quelle in montagna, quelle li sono vuote, si riempiono solo
il sabato e la domenica. Sono vuote perché andando su quelle non si guadagnano
soldi. A noi non interessa guidare, a noi interessa guadagnare soldi, abbiamo visto e imparato che così funzionano le cose.
Alcuni dei nostri amici della scuola guida sono andati via,
hanno preso delle strade che non li hanno riportati più indietro. Sono andati
da qualche parte nel mondo. Ogni tanto anche noi, prendiamo delle strade
normali, andiamo a visitare qualche nuova città, e ci piace anche tanto. Ma
quello è una svago non è la vita.
Passano gli anni, di gomme ne abbiamo consumate parecchie.
Iniziamo ad avere qualche problema con il motore e la carrozzeria ma fortunatamente
ci sono i meccanici e i carrozzieri, che però costano e quindi giù il piede
sulla tavoletta e via a fare ancora chilometri e chilometri sulle strade dei
soldi.
Passano altri anni e il motore inizia a perdere sempre più
colpi, non riusciamo a fare più i chilometri che vorremmo, e siamo costretti ad
andare piano. Quelli delle strade dei soldi non ci vogliono più, loro vogliono
automobili veloci e potenti per fare tanti chilometri. Anche la carrozzeria e
le gomme non sono più il massimo. Iniziamo ad andare per le strade normali.
Andando piano, finalmente ci accorgiamo che il paesaggio è
bellissimo, e iniziamo a rimpiangere quando il motore andava alla grade ed
eravamo dei missili, che nostalgia. Se avessimo adesso quel motore da usare su
queste strade normali, potremmo vedere le cose belle di tutto il mondo.
Iniziamo a capire perché tanti, tanti anni fa ci era stata data un’automobile.
Iniziamo a chiederci perché nessuno ci ha mai detto che
l’importate non era l’automobile in se, ma quello che potevamo fare con
l’automobile, dove potevamo andare con l’automobile.
Tutti a parlarci di prestazioni del motore, di colori della
carrozzerie e di dimensione dei cerchi delle ruote. Tutti a valutare noi e gli
altri sugli optional delle nostre macchina, a fare chilometri e chilometri
sulle strade dei soldi per comprarsi l’ultimo modello di qualche cosa per la nostra automobile. Avevamo
il baule pieno di un sacco di cose inutili, cha alla fine non hanno fatto altro
che appesantirci in tutti i viaggi, facendoci fare più fatica e consumando più
benzina.
Sì, avevamo bisogno dei soldi per poter comprare la benzina,
senza non ci saremmo mossi, ma bastava
quella per poter andare e partire a esplorare il mondo. Credevamo invece che la
cosa più importante fosse rendere più bella, ricca e confortevole la nostra automobile. Abbiamo passato la vita a guardare dentro la nostra macchina, quando
il mondo vero era fuori lungo le strade del mondo.
Ci era stata data l’automobile per poter guidare per il mondo e vedere le
tantissime cose belle. Guidare in nuove città, percorrere nuove
strade, tutte diverse. Salite, discese, dritte o tortuose, vicino al mare o in cima
alle montagne. Nella foresta più verde e nel deserto più rosa. Guidare e
guidare fino a capire quali fossero le nostre strade della vita preferite, fino
a capire su quali strade volevamo veramente guidare. Abbiamo consumato tutte le
nostre gomme sulle strade sbagliate, su quelle dei soldi.
Abbiamo passato le nostre vite valutandoci sui nostri
optional, su chi di noi avesse il display sul cruscotto più grande, su quanti
cavalli avessero i nostri motori.
Non è colpa nostra, nessuno ci ha mai spiegato queste cose,
e anche se qualcuno ha provato a farlo, tutto intorno a noi ci diceva il
contrario: “i soldi sono la cosa più importante, perché con i soldi fai benzina
ma soprattutto…. con i soldi puoi comprarti quello che vuoi ed essere felice”, “i
soldi sono la felicità”. Nessuno a parlarci di vivere il mondo e pensare che
per farlo era sufficiente il modello base della nostra automobile, un po’ di
benzina e la voglia di andare, di guidare guardando fuori del finestrino.
Tanti, tanti anni fa, ci è stata donata la cosa più preziosa
al mondo, la vita attraverso un corpo. La cosa difficile è capire che il corpo
è lo strumento per godere del dono della vita, non è il dono in se. Questa
mancanza di consapevolezza ci ha fatto rimanere concentrati sul corpo, sullo
strumento. Abbiamo passato la nostra vita cercando di arricchire il corpo e non
di arricchirci di vita.
Molto bella è vera
RispondiEliminaCi sono dei passaggi che sono struggenti...e fanno riflettere.
RispondiEliminaTvb
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RispondiElimina"non ci interessa dove andiamo, l'importante è macinare chilometri"!
RispondiEliminaNon è forse questa la sintesi del nostro modello di vita e di sviluppo? Più veloce, più lontano, a qualsiasi costo. E se ti distrai un attimo a chiederti perché, verso dove, ecco che rimani indietro... o almeno così sembra agli altri.
La cosa bella è che proprio quelle persone che sanno stare ferme a guardare, a meravigliarsi di quello che c'è, a trovare la loro direzione, alla fine sono le più felici, e molto spesso con determinazione, fiducia in se stessi, passione e fatica, riescono anche ad andare più lontano di tutti, aprono nuove strade che chi corre senza sapere dove andare non aveva nemmeno immaginato...
Alessandro, bellissimo post... fa riflettere... e me lo metto da parte, mi servirà con mio figlio, anche se forse non ascolterà
RispondiEliminaBellissime parole ALessandro, molto tocfcanti e vere.
RispondiEliminaMAtteo Origlia
All'inizio ho fatto fatica a seguire il filo logico...ma arrivato alla fine devo dire che ho trovato la storia davvero originale! Si può trarne un grande insegnamento. Grazie
RispondiEliminaDavide
Ciao alessandro, sono francesca sei stra forte. Tantissimi auguri ;) continuo a seguirti ci dai tanta forza
RispondiEliminaCiao Francesca, grazie di cuore sia per la partecipazione al Dance Time di oggi sia per essere passata di qui e aver lasciato il messaggio. Ci conto veramente che continui a seguirmi...
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